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Donne e risparmio. Brave, ma senza potere

Ma una ricerca sul tema evidenzia notevoli disparità di genere

donne e risparmio
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Il tema ‘donne e risparmio’ in Italia è ancora piuttosto delicato, e condito di cliché. Una ricerca realizzata dal Museo del Risparmio di Torino in collaborazione con Episteme e con il sostegno di Intesa San Paolo ha immortalato la situazione delle donne rispetto alle finanze, e agli usi che ne fanno. Ecco i risultati della ricerca, il cui obbiettivo è esplorare e misurare il grado di consapevolezza della popolazione italiana femminile sulla gestione del denaro.

Donne e risparmio

La ricerca ha sottolineato diversi aspetti. Innanzitutto, è stata svolta prendendo a campione 1030 donne, di età compresa tra i 18 e i 64 anni. Tra di loro, ben il 21% non ha un conto corrente personale. Il 9.1% neanche un conto familiare. Il 63% comunque percepisce un reddito. Tuttavia, è sempre e inconfutabilmente più basso rispetto a quello che percepiscono le figure maschili della famiglia. Tra le intervistate, solo la metà si dichiara sufficientemente competente in tema finanziario (rispetto al 68% degli uomini).

Questi risultati da soli permettono di leggere chiaramente un dato. Ovvero, il divario salariale in Italia è ancora ben presente. E, per forza di cose, ‘allontana’ le donne dagli aspetti finanziari. Meno guadagno, significa meno possibilità di gestione, investimento, risparmio. Dalla ricerca emerge inoltre che gli introiti della donna nella famiglia vengono investiti esclusivamente nelle spese (59,8%). Ma attenzione: non si tratta di maggiore propensione a spendere per piaceri e sollazzi (e qui si ribalta un notevole cliché). Sono infatti gli uomini i più propensi a mettere da parte soldi per spenderli in tempo libero, accessori, vizi e piaceri vari (23,7%).

La donna guadagna meno, e di conseguenza il suo denaro risulta marginale per le operazioni finanziarie. Eppure secondo gli esperti sono loro le più sagge quando si tratta di investimenti. Lo affermano alcune voci interpellate da Marie Claire sul tema ‘donne e risparmio’. Legandosi alla stessa ricerca, la rivista ha chiesto opinioni a consulenti finanziari e direttori di banca. E il loro parere è unanime: le donne sono più prudenti, lungimiranti, ma anche più pignole e severe quando si tratta di investire. Risparmiano di più e agiscono meglio, ma non hanno potere economico quindi sono limitate. Un segnale incoraggiante, sottolinea la ricerca, viene comunque dalle 25-44 enni, più propense ad interessarsi alla finanza e più emancipate dal punto di vista economico.

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