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L’espressione del piacere cambia con la latitudine

Le smorfie sotto le lenzuola sono diverse a seconda della provenienza. La geografia del piacere

espressione di piacere
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Tra noi e i giapponesi ci sono incredibili differenze nella gestualità e nella mimica facciale. Così come tra gli indiani e i peruviani. Tra i marocchini e i polinesiani. In ogni parte del mondo l’espressività, la gestualità, tutto ciò che ‘completa’ il linguaggio al di fuori delle parole, cambia. Ad ogni latitudine le sue movenze. Secondo alcuni studi, anche nel culmine del piacere sessuale ci sono differenze di espressione tra persone che appartengono a latitudini diverse. Le ‘smorfie’ da orgasmo cambiano a seconda dell’origine delle persone. La geografia si infila sotto le lenzuola: lo sostiene uno studio di recente pubblicazione.

Espressione del piacere, a est e a ovest

In particolare la grande differenza si riscontrerebbe tra orientali e occidentali. Una macro suddivisione del mondo che secondo i ricercatori dell’Università di Glasgow corrisponde alle espressioni del volto durante l’apice del piacere. I ricercatori lo hanno dimostrato utilizzando un programma computerizzato che ricostruisce l’espressione facciale. I risultati del computer, uniti a test sul riconoscimento delle espressioni, hanno portato alla conclusione che gli occidentali raggiungono il piacere facendo ‘facce’ diverse dagli orientali.

In particolare, le persone di origine asiatica tendono a socchiudere gli occhi fino quasi a chiuderli. Mentre la bocca rimane socchiusa in un’espressione molto simile al sorriso. Le persone di origine europea invece tendono a spalancare sia la bocca che gli occhi. Curiosamente, la stessa ricerca ha testato anche le espressioni di dolore. Riscontrando invece grandi similitudini, se non la stessa modalità espressiva, tra Oriente e Occidente. In tutte le ‘facce’ testate il dolore si esprime con naso raggrinzito, occhi stretti, denti digrignati. I risultati di questa indagine danno un’idea di quale sia la rappresentazione mentale che diamo al piacere e al dolore. E se consideriamo quanto la mimica facciale sia fondamentale nella comunicazione tra esseri viventi, questi risultati potrebbero diventare la base per numerosi altri studi sul tema.

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