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Gorizia, viaggio tra i kimono che hanno fatto storia

Una mostra che celebra il capo simbolo del Giappone con la tendenza di inizi Novecento

Kimono, mostra a gorizia
©iStockphoto

Gorizia ospita il Museo della Moda e delle Arti Applicate, che ha trovato sede al primo piano delle Case Dornberg e Tasso. Il museo comprende anche le sezioni della produzione e lavorazione della seta e quella dei gioielli, con un percorso che si snoda tra ambienti che riproducono attività artigianali collegate all’abbigliamento. Si entra quindi nella bottega del calzolaio, del cappellaio e nella sartoria. E si ammira anche una serie di macchinari per la lavorazione della seta nel Goriziano, risalenti all’ Ottocento. Oltre ad una serie di abiti ed accessori originali della Belle Èpoque. Dal 21 novembre al 17 marzo si possono respirare anche atmosfere orientali.

A Gorizia tutto sul kimono

E’ in programma infatti la mostra intitolata “Occidentalismo. Modernità e arte occidentale nei kimono. 1900-1950”. Ovvero una mostra interamente dedicata ai kimono. Ma non kimono qualunque. Sono quelli prodotti in Giappone tra il 1900 e gli anni Anni Quaranta. Pezzi che riflettono la volontà imperiale di occidentalizzare il Paese. La produzione artistica di inizi Novecento è stata enormemente influenza dal gusto occidentale. E in Giappone questa tendenza è stata piuttosto sentita. E vissuta come una ventata di novità che ha investito anche il capo simbolo della tradizione giapponese.

Ai motivi tradizionali dei kimono si affiancano disegni coloratissimi che richiamano il Cubismo, il Futurismo e le altre correnti artistiche europee. C’è anche un singolare kimono che celebra il patto tripartito Roma-Berlino-Tokyo del 1940. Qui la chicca è notare la bandiera italiana seminascosta dentro le cuciture mentre il sol levante e la svastica campeggiano ovunque.

La mostra presenta 40 pezzi, tra kimono e haori (sovrakimono). Si tratta di vesti raffinate, destinate ad un ceto medio-alto, non confezionate per l’esportazione. Potevano essere apprezzate da persone di una certa cultura o anche semplicemente curiose o desiderose di apparire al passo con i tempi. I 40 esemplari esposti, insieme a obi, stampe, illustrazioni e riviste, provengono da una importante collezione italiana, la collezione Manavello.

Il Museo della Moda di Gorizia

Ecco, dunque, che i kimono, più di ogni altra forma d’arte, furono influenzati dal mutamento della società giapponese del tempo. Vi furono infatti trasferiti fedelmente gli effetti sul tessuto, utilizzandoli come se fossero superfici da dipingere. Sono pochi i musei dedicati alla moda presenti sul territorio nazionale. E quello di Gorizia è il primo a indagare un particolarissimo settore dell’arte. Offrendo al pubblico uno spaccato inedito e sorprendente di storia culturale. Viene rappresentato uno dei  periodi più complessi e travagliati della storia giapponese. Ovvero quello del passaggio da stato feudale a temuta superpotenza, culminato con il secondo conflitto mondiale.

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