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In amore conta anche la grammatica

Gli errori grammaticali possono costarvi una relazione: lo rivela una app di incontri

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L’inizio della frequentazione tra due persone che si piacciono (o che stanno cercando di capire se si piacciono) è un momento molto delicato. Si cammina su un terreno scosceso, perché basta un nonnulla per far precipitare vertiginosamente l’attrazione. Nella fase di ‘scoperta’ dell’altro si mettono le carte in tavola e le si scoprono un po’ per volta. Secondo Once, la dating app internazionale, ce ne sono alcune che sarebbe meglio non mostrare. Anzi, togliere completamente dal mazzo, eliminarle dal gioco. La app ha condotto un breve sondaggio tra i suoi utenti italiani (tra i 18 e i 24 anni) per sapere quali sono i ‘deal braker’, ovvero i motivi che stroncano una storia sul nascere. Al primo posto c’è la grammatica.

Grammatica, un banco di prova

Sono milioni gli tenti che usano app per incontrare persone nuove e instaurare relazioni più o meno durature. A volte l’amore sboccia, altre volte la battuta d’arresto è immediata, e non va oltre i primi approcci. E, secondo il sondaggio di Once, gli errori grammaticali sono la prima motivazione per interrompere immediatamente la nuova conoscenza. D’altronde, se si usa una app tutto nasce attraverso una conversazione scritta. È quindi immediato il riscontro sull’uso corretto della lingua. Circa un utente su tre (35,5%) ha dichiarato di interrompere subito la conoscenza con il proprio match se legge continui strafalcioni grammaticali o gravi errori di ortografia. Non solo, anche le risposte a monosillabi sono da evitare: il 33,3% le considera tra le cose più fastidiose che possano capitare quando ci si sta conoscendo. Insomma, uno scivolone è ok, un ‘colpa del t9’ è tollerabile. Ma un continuo abuso della grammatica italiana spegne qualsiasi ardore sul nascere.

Altre motivazioni

Ci sono altre motivazioni naturalmente che inducono gli utenti ad interrompere le relazioni sul nascere. Secondo il sondaggio non amare gli amici a 4 zampe è una di queste. Quasi la metà dei millennial intervistati, il 48,8%, dichiara di provare serio fastidio all’idea di frequentare una persona che non ama gli animali. A seguire, le differenze in gusti musicali sono un problema oggettivo per il 35,5% degli utenti. Da essi infatti si percepisce una differenza ‘umana’ e di retaggio culturale. Per l’11% anche i gusti diversi in fatto di serie televisive possono essere un campanello d’allarme: gli opposti non sembrano attrarsi affatto.

Un altro aspetto che induce a non approfondire la conoscenza del match è la presenza (sui social) del suo/sua ex. Le foto del passato sentimentale sono un notevole deterrente e per il 40% degli intervistati ammazzano il desiderio. Infine, per il 20% c’è un altro aspetto che fa passare la voglia di frequentare il proprio match. Ovvero, se questo ha abitudini alimentari troppo diverse dalle proprie. Un crudista vegano con un carnivoro, o un amante del biologico con un estimatore del junk food? No, non può funzionare.

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