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Dieta personalizzata, come perdere peso in modo sano

Non sono solo le calorie assunte a condizionare il dimagrimento. A contribuire sono anche stress, insonnia e sedentarietà

dieta personalizzata
courtesy-of©GlobalStock/iStock

In estate, inevitabilmente, si avverte l’esigenza di mettersi a dieta. Quel chiletto di troppo inizia a pesare più del previsto. Spesso, al fine di smaltire il peso in eccesso velocemente, si tende a copiare l’alimentazione seguita da amici e parenti oppure a estrapolare qualche dieta da siti internet e riviste. Se le intenzioni sono serie, è bene essere consapevoli che una dieta, per funzionare realmente, deve essere cucita su misura. E’ doveroso dunque rivolgersi a un professionista che, tenendo conto delle proprie condizioni di salute e dello stile di vita che si conduce, andrà a elaborare una dieta personalizzata in grado di far perdere peso in maniera sana.

In cucina tutti gli ingredienti hanno il giusto peso

Dieta personalizzata, a ognuno il suo piano alimentare

Se, infatti, alcune persone sono invitate a ridurre i grassi, altri dovrebbero invece limitare i carboidrati. Da non dimenticare poi che, a pesare sulla bilancia, sono spesso fattori come stress, insonnia, sedentarietà etc. Interessante a tale proposito quanto riportato dal Daily Mail che rimanda a uno studio (soprannominato ‘Predict1’) condotto da Tim Spector, docente di Epidemiologia genetica presso il Kings College di Londra, in collaborazione con i ricercatori dell’Harvard e del Massachusetts General Hospital. A suo avviso le diete personalizzate sono fondamentali se vogliamo veramente scongiurare il rischio di obesità e altre malattie correlate all’alimentazione. Ebbene sì, ognuno risponde in maniera diversa ai cibi.

La ricerca

I ricercatori, al fine di giungere a tale conclusione, hanno sottoposto 1.100 partecipanti (la maggior parte gemelli identici) a test intensivi per un giorno intero. Hanno monitorato i cambiamenti nei livelli di glucosio, lipidi nonché di insulina e ancora hanno analizzato il numero di ceppi di batteri presenti nel loro intestino. I partecipanti sono poi tornati a casa e si sono sottoposti a test giornalieri, per due settimane, monitorando anche l’attività fisica e le abitudini del sonno.

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Cosa è emerso? “I nostri risultati suggeriscono che l’apporto calorico è una misura ampiamente sopravvalutata per quel che concerne l’aumento di peso” – ha precisato il Dott. Spector al Good Health. Ha poi aggiunto: “Non è utile poiché le persone rispondono in modo diverso ai cibi contenenti lo stesso numero di calorie”.

Gemelli e alimentazione

Secondo il Dott. Spector infatti, oltre ai geni, a influenzare la variazione di peso sono le nostre abitudini. Tutto dipende dal modo in cui si riposa o ci si allena. Ciò significa che le risposte del corpo al cibo possono essere migliorate. Come? Modificando il proprio stile. Al fine di avere ulteriori conferme circa la validità della tesi, il Dott. Spectre, in collaborazione con gli scienziati di Stanford, Harvard e Tufts, sta pianificando un nuovo studio.

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