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Cera e non più plastica, la rivoluzione eco in cucina

Panni di cotone trattati con componenti naturali consentono ad ogni involucro di essere riutilizzato più volte senza particolari accortezze

Involucri a base di cera Apepak
facebook.com/apepak.it

Sono sempre più numerosi i consumatori che manifestano una particolare sensibilità nei confronti del tema dell’inquinamento plastico. Per quanto ci si sforzi, però, di ridurre al minimo l’impiego della plastica, trovare alternative a prodotti di uso comune che si utilizzano meccanicamente, senza pensare al materiale di cui sono fatti, si rivela più difficile di quanto si possa immaginare. Si cerca di evitare l’acquisto di frutta, verdura e formaggi al supermercato per eliminare imballaggi inquinanti. Ma quando si arriva a casa e ci si trova a dover riporre i cibi acquistati, ci si rende conto che contenitori, bustine e pellicola si rivelano utili per la conservazione degli alimenti deperibili. E ci si chiede come si possa trovare un espediente per far mantenere il cibo più a lungo senza venir meno al proprio impegno per la salvaguardia dell’ambiente. La soluzione esiste. E sono gli involucri a base di cera d’api.

Cera al posto della plastica in cucina

L’idea è ingegnosa ed in numerosi Paesi esteri è diffusa da tempo. Si tratta, sostanzialmente, di panni di cotone trattati con cera d’api, resina di pino ed olio di jojoba. Tutte componenti naturali, insomma. E tutte componenti che consentono ad ogni involucro di essere riutilizzato più e più volte senza particolari accortezze. Il tessuto trattato in questo modo, infatti, grazie alla cera acquisisce una elevata malleabilità che gli consente di essere adattato alla forma di qualsiasi alimento. E’ sigillante e resistente ad unto e perdite. Semplicemente pizzicando tra loro i lembi si ottengono pratici sacchetti. E se si dovesse macchiare o dovesse assorbire l’odore del prodotto che avvolge, è sufficiente lavarlo con del sapone di Marsiglia. E se si dovesse seccare o screpolare, qualche minuto in forno a 50° lo riporterà a nuovo. Con il calore, infatti, la cera si ammorbidisce e riacquisisce la giusta consistenza. Il tessuto, inoltre, è traspirante e garantisce ad alimenti come il pane ed i lievitati ed il formaggio di non rovinarsi con l’umidità trattenuta da materiali non traspiranti come la pellicola.
L’impegno di numerose aziende nella scelta delle materie prime, poi, rende gli involucri a base di cera d’api particolarmente ecologici ed ecosostenibili. La maggior parte dei produttori, infatti, si avvale di cotone biologico certificato. E lo stesso vale per le altre componenti, dalla cera alla resina, sino all’olio di jojoba. La possibilità di riutilizzare anche fino a 100 volte ogni involucro rende il prodotto la soluzione ideale per chi desidera ridurre al minimo il proprio impatto sull’ambiente e lo sfruttamento delle sue risorse. Sui grandi siti di e-commerce, come Amazon, si può scegliere tra numerose proposte.
Involcuro a base di cera Apepak
Involcuro a base di cera Apepak

Gli involucri in cera tutti italiani

Dinanzi ad un’idea così utile ed ingegnosa, anche l’Italia non poteva certamente rimanere a guardare. Ed infatti recentemente sono sbarcati sul mercato anche i primi involucri in cera made in Italy. Si tratta di prodotti di elevata qualità realizzati con materie prime certificate e garantite. Il piemontese Beeopak propone un prodotto che strizza l’occhio al chilometro zero utilizzando cera d’api fornita da un apicoltore locale che produce miele con metodo biodinamico. E l’olio di jojoba, presente in praticamente tutti gli involucri a base di cera, è stato sostituito con olio di nocciole, quanto di più locale e tradizionale si possa trovare. Prodotto a mano, biologico, biodegradabile e riutilizzabile. E’ la soluzione ideale per azzerare l’impatto sull’ambiente degli imballaggi alimentari.
Arriva, invece, dalla provincia di Treviso, ed in particolare da Altivole, l’altra risposta italiana agli involucri a base di cera d’api. Si chiama Apepak e fa dell’impegno ambientale e sociale il proprio punto di forza. La produzione è stata, infatti, affidata alla cooperativa Sonda, che offre lavoro a persone svantaggiate. L’idea è nata da un’intuizione di Massimo Massarotto e di sua Moglie Molly che vivono in California. Neli USA gli involucri a base di cera d’api erano in voga già da un po’ di tempo. Rendendosi conto che in Italia prodotti di questo genere non risultavano particolarmente diffusi, hanno deciso di realizzarne uno che fosse in tutto e per tutto italiano. Per questo motivo hanno affidato la produzione ad una cooperativa sociale italiana che si occupasse della loro realizzazione dall’inizio alla fine. Gli involucri Apepak, dunque, sono etici ed artigianali. E si avvalgono di materie prime di qualità. Come cotone biologico certificato o riciclato da avanzi di laboratori tessili italiani. Ed anche la cera, la resina e l’olio di jojoba sono forniti da aziende italiane.

La lotta contro la plastica

L’Italia, dunque, ha saputo mettersi egregiamente in pari con il resto del mondo. Gli involucri a base di cera made in Italy stanno, infatti, già ottenendo un ottimo successo. Sono molto apprezzati e popolari sui social. Sia Beeopak che Apepak possono essere acquistati presso i siti dei produttori. Gli involucri a base di cera sono disponibili in diversi formati e confezioni che vengono comodamente recapitate a domicilio.
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