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Come nasce una Barbie ambientalista

Nalini Nadkarni ha realizzato la bambola con Mattel per promuovere la parità nelle scienze e l’amore per la natura. L’abbiamo intervistata

Barbie ecologista, Nalini Nadkarni TreeTop Barbie
Barbie ecologista

Negli anni ’80 la professoressa Nalini Nadkarni studiava da scienziata in una società con pochissimi modelli femminili ai quali ispirarsi. “Da bambina – ci racconta – quasi tutti gli scienziati e avventurieri che vedevo nei libri e nei programmi televisivi e nei film erano uomini. C’erano solo alcune eccezioni, ad esempio Jane Goodall o Marie Curie”.

Diventando ‘grande’ non solo si è affermata come ecologista e pioniera nello studio della canopia, la porzione superiore di una comunità di piante di una foresta, ma grazie alla sua preparazione ha potuto incidere personalmente in uno dei meccanismi di base dell’educazione alla parità di genere nelle scienze: ossia i giocattoli.

Da qualche mese ha infatti ispirato e poi realizzato con Mattel e National Geographic una collezione di Barbie scienziate e naturaliste: le Explorer Barbies.

Barbie ecologista, Nalini Nadkarni TreeTop Barbie
Barbie ecologista, Nalini Nadkarni TreeTop Barbie in edizione limitata

“I giocattoli possono influenzare ciò che i bambini vogliono diventare e chi vogliono essere. Un esempio ovvio è Barbie; quasi tutti nel mondo la conoscono e le bambine vogliono ‘essere’ proprio come lei”.

Tuttavia l’aspetto tradizionale del giocattolo, una donna bionda dal fisico perfetto, non è sempre sembrato in linea con i valori della diversità e dell’emancipazione femminile. Ancora meno dell’ambientalismo: “Da un lato Barbie rappresenta un modello dal corpo irrealistico per il quale comprare vestiti e accessori che rafforzano il consumismo, l’opposto di ciò di cui il mondo ha bisogno ora”. Eppure la collaborazione è un segnale di come da qualche tempo la multinazionale stia cambiando le proprie prerogative e modelli.

La Barbie ecologista fai da te

L’impegno della scienziata a veicolare tramite le bambole messaggi ambientalisti e femministi è cominciato molto prima della collaborazione con l’azienda; circa 15 anni fa. Nel 2003 decide di realizzare autonomamente un giocattolo ispirato alla sua attività di ricercatrice: la TreeTop Barbie. “Una bambola che assomiglia a Barbie, ma che si veste con abiti tecnici, porta una balestra e una corda da arrampicata. Ed è accompagnata da manuale che descrive le piante e gli animali che vivono nella foresta pluviale”.

Il rifiuto iniziale

Propone l’idea a Mattel; che inizialmente la rifiuta. “Quando li ho contattati per la prima volta, non erano interessati perché non c’era un mercato abbastanza grande di ragazze e adulti che trovassero attraente l’idea. Ho deciso che avrei continuato e li avrei fatti io stesso con l’aiuto dei miei studenti. Abbiamo comprato Barbie usate nei negozi di seconda mano e abbiamo chiesto l’aiuto di sarti volontari. Hanno creato piccoli abiti modellati sui miei abiti da campo. Abbiamo comprato piccoli elmetti e stivali online e creato un piccolo opuscolo sulle piante che la accompagnavano nella vendita”.

La collaborazione per le Explorer Barbies

Quella stessa Mattel che insieme a National Geographic Society l’ha chiamata nel 2019 come consulente per realizzare cinque ‘Explorer Barbies’; in commercio dalla scorsa estate. Tra i modelli della collezione ci sono l’esploratrice polare, la ricercatrice naturalista, una fotografa naturalista, una astrofisica e una entomologa. Tutti realizzati con l’aiuto del board che ha dato indicazioni sull’abbigliamento tecnico e sugli accessori. “Visto il mio coinvolgimento come consulente hanno anche prodotto un prototipo di TreeTop Barbie ‘in edizione limitata’ che mi somiglia”.

Nalini Nadkarni

Le multinazionali e la coscienza ambientale

Ovunque si discute di come grandi aziende possano contribuire a temi sociali centrali come la parità di genere e la consapevolezza ambientale. “In questa collaborazione ho appreso che ci sono enormi vantaggi per uno scienziato nel lavorare con una società di questo tipo. Si possono diffondere messaggi che contrastano gli stereotipi, l’educazione e che possono influenzare altre persone, in particolare i giovani. Penso che l’industria dei giocattoli e altre industrie potrebbero svolgere un ruolo critico e prezioso nell’ispirare e educare le persone che altrimenti non potrebbero accedere a tali messaggi”.

“Ora ci sono molte bambine che vogliono giocare con una Barbie avventurosa – una persona che corre rischi, che non sogna per forza vestiti glamour e che vive con lo scopo di aiutare la natura e il pianeta. Dimostra che la società è cambiata – in meglio, penso”.

 

 

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