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Dolori da smart working: mal di schiena, lombalgie e cefalee

I consigli dell’osteopata per prevenire e alleviare le patologie legate a posture non corrette

ragazza con mal di schiena
Il lavoro a distanza si è rivelato una salvezza per tutelare i posti di lavoro e per tenerci al sicuro in tempi di contagio da coronavirus. Ma, allo stesso tempo, ha causato diversi disagi anche fisici seri, perché l’angolo di lavoro “fatto in casa” non è certo nato per  sostenere una lunga permanenza davanti al computer. Le scrivanie e le sedute dell’ufficio nascono infatti secondo precisi criteri ergonomici, che non sono uguali a quelli di sedie e tavoli di casa. Motivo per cui mal di schiena e lombalgie sono aumentate in maniera esponenziale negli ultimi tre mesi.  «Secondo una ricerca della World Health Organization, pubblicata sul portale britannico Daily Mail, il 72% dei lavoratori intervistati ha ammesso di soffrire di lombalgia, acutizzatasi in questa fase di quarantena».
Il dottor Claudio Caputo, osteopata fisioterapista, specializzato in naturopatia e osteopatia pediatrica, esperto in bioenergetica ci spiega i motivi. «Per mal di schiena si intende un dolore riferito alla colonna vertebrale, quindi cervicalgia piuttosto che dorsalgia o lombalgia , di solito ne soffre circa il 90% della popolazione e in condizioni di quarantena e smart working sicuramente vi è stato un accentuazione della patologia in tutti i soggetti che ne sono predisposti. Molte persone mi hanno riferito anche un aumento di problematiche del tratto cervicale e cefalee».

Sedie di casa non adatte

Le sedie di casa raramente sono ergonomiche e quindi comode come una poltrona da ufficio per adempiere ai lavori da desk. Ne consegue che durante le ore trascorse al computer il fisico adotta delle posture errate. «L’insorgere di questi dolori – spiega infatti il dottore – è da riferire  a una postura scorretta e a uno stile di vita scadente, ma soprattutto a uno stato emotivo alterato dovuto al cambiamento».
Gli accorgimenti da adottare sono sedie comode da alternare a fitball, ma se non si ha una palla si possono usare dei cuscini, dei supporti sotto i piedi , il monitor all’altezza degli occhi, supporti adeguati per il polso e  l’utilizzo del mouse, onde evitare tendinopatie , tunnel carpale. È importante alzarsi ogni 30 minuti e fare una camminata, stiracchiarsi con esercizi di allungamento.

Non solo una questione fisica

Quali consigli può dare per evitare l’insorgenza di lombalgia o disturbi simili?  «Il consiglio da dare – risponde Caputo – è, in primis, quello di vivere la quarantena in modo sereno. Se non ci si riesce,  vi è un abbassamento del sistema immunitario e una predisposizione non solo al mal di schiena, ma alla malattia in generale. Consiglio di assumere i giusti integratori per far fronte a questa emergenza, fare attività fisica, bere tanta acqua ed evitare  l’abuso di caffè alcolici e fumo». Il regime alimentare è di fondamentale importanza, perché un’alimentazione scorretta crea un addensamento del tessuto connettivo, quindi dolore generalizzato.

Una seduta alternativa è, quindi, la fitball, ossia la palla da ginnastica realizzata in materiale PVC di alta qualità. Questa di Arteesol è morbida e anti-scoppio. Importante fare attenzione alla giusta dimensione da ordinare in base all’altezza di chi la utilizzerà.

Per chi ha una poltrona da scrivania poco comoda, può essere utile utilizzare uno schienale lombare. Il cuscino è progettato per adattarsi ai contorni della vita, offire supporto per la parte bassa della schiena e ridurre l’affaticamento. Offre sostegno lombare, colonna vertebrale allineata, neutra e spalle rilassate.

 

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