Quante volte capita di aprire l’armadio e non riuscire a trovare subito ciò che serve? Se questa scena vi è familiare, è arrivato il momento di intervenire. Come? Basta prendersi una giornata per trasformare il caos in equilibrio. Tutto parte dal decluttering, operazione che aiuta a liberarsi del superfluo (ve ne abbiamo parlato in questo articolo). “Bisognerebbe eliminare con regolarità quello che non si usa, stagione dopo stagione, e imparare a comprare meno e meglio. Decidiamo dunque con consapevolezza cosa vogliamo tenere: non si può conservare tutto”, evidenzia Elena Dossi – professional organizer nonché fondatrice del progetto Rinchiudetely.
Come riorganizzare gli spazi: tutto parte dal decluttering
Una volta stabilito cosa regalare, vendere oppure buttare e cosa invece tenere, si può procedere con lo step successivo ovvero la riorganizzazione degli spazi. La domanda che tutti si pongono è la seguente: come fare per avere un armadio perfetto e ordinato? Partiamo da una premessa: “Non esistono metodi universali che funzionano per tutti, dobbiamo osservare gli spazi e ragionare su quello che risulta comodo a noi in base alle nostre esigenze e abitudini”, precisa la Dossi. Bisogna quindi valutare le dimensioni del proprio guardaroba, se grande o piccolo e, tenendo conto delle proprie necessità, agire di conseguenza.
Ciò che conta è avere tutto a portata di mano, soprattutto se si tratta di capi e accessori che si usano quotidianamente, come la biancheria intima o le borse. Più gli abiti sono a vista più sarà facile ricordarli e usarli.
Come organizzare il guardaroba: su Consigli.it vi abbiamo suggerito alcuni organizer utili per fare ordine
Piegare i capi creando categorie e sottocategorie
Fare ordine significa dividere l’armadio per settori, categorie e sottocategorie in maniera tale che, una volta aperte le ante, non ci si ritrovi a fare la caccia al tesoro per recuperare ciò di cui si ha bisogno. Ci si può aiutare, oltre che avvalendosi di cassetti e ripiani, con scatole, organizer e cesti a cui aggiungere magari delle etichette ricordandosi di dare a ogni cosa una collocazione precisa che deve rimanere tale. Ovvero quando si utilizza un capo, deve poi essere rimesso al suo posto senza creare scompiglio. Una volta fatto il punto della situazione e individuato il necessaire si passa poi all’azione. Arriviamo dal dunque: come comportarsi con gli abiti, meglio piegarli, arrotolarli o appenderli?
Le t-shirt, ad esempio, si possono tranquillamente piegare. Non si sciupano, a patto che non vengano ammassate nel cassetto. Bisogna quindi dedicargli il giusto spazio. “Suggerisco di piegarle ‘a pacchetto’ per poi riporle in posizione verticale, una accanto all’altra, magari in ordine cromatico”, precisa la consulente. Ci si può aiutare con dei pratici contenitori dividendo il contenuto per tipologia: è bene separare le magliette eleganti da quelle sportive, così come quelle a manica lunga da quelle a manica corta etc.
Si può piegare anche la biancheria intima ricordandosi di abbinare ai reggiseni (mettendo una coppa all’interno dell’altra) gli slip coordinanti. Per quel che concerne i calzini invece, spesso vengono annodati per formare la coppia ed evitare di perderli: sbagliato. “Occupano più spazio, generano disordine e si rovinano. Non è però solo una questione estetica ma anche pratica. Piegarli permette a materiali come lycra e cotone di non rovinarsi”, evidenzia la professional organizer.
Cosa arrotolare: sì ai calzini no ai capi delicati
I calzini, in realtà, si possono sì piegare ma anche arrotolare. Così come i jeans e la biancheria da casa (pigiami e vestaglie) e ancora i capi di abbigliamento sportivo. “Per quel che concerne le mise per fare attività fisica, suggerisco di organizzarle per categorie oppure di preparare degli outfit settimanali abbinando dunque al pantalone il suo reggiseno, la canotta e arrotolare il tutto, insieme”, consiglia l’esperta. Arrotolare i capi è utile anche perché permette ai bambini che stanno imparando a vestirsi da soli di trovare tutto facilmente evitando quindi di mettere l’armadio in disordine.
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Appendere aiuta a scongiurare le pieghe
Cosa, invece, si può appendere? Sicuramente i vestiti lunghi. Se ne abbiamo tanti è bene regolare lo stand appendiabiti prediligendo, in fase di acquisto, soluzioni che consentono di modulare l’altezza. Lo stesso vale per gli abiti più svolazzanti e leggeri così come per quelli classici (come il tubino) e gli abiti chemisier ricordandosi di appenderne uno per gruccia.
Piccola parentesi sulle stampelle: per preservare la salute e l’integrità dei propri capi, mai utilizzare quelle della tintoria. Perché? “Rovinano i vestiti, li deformano, tirano i fili e, se arrugginite, possono addirittura macchiarli. In base allo spazio a disposizione è bene optare per delle stampelle in legno (leggermente voluminose) o prediligere quelle in vellutino antiscivolo (sono più sottili)”, consiglia l’esperta.
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Passando invece agli abitini in tessuto elasticizzato o in cotone no panic, si possono anche piegare mentre quelli in pizzo sangallo – essendo abbastanza resistenti – se indossati per la spiaggia o comunque in occasioni informali, anche arrotolati si conservano bene. “Nell’armadio sarebbe comunque preferibile dedicare dei ripiani o dei cassetti, con appositi contenitori, ai capi e agli accessori per il mare (in questo articolo vi abbiamo spiegato come scegliere il telo giusto)”, suggerisce Elena Dossi.
È preferibile appendere anche le giacche (fatta eccezione per quelle di jeans che si possono arrotolare anche se occupano più spazio). Che dire poi di gonne e pantaloni? “Se c’è spazio meglio appenderli. In caso contrario bisogna tenere conto del loro materiale: le gonne di jeans o quelle plissettate si possono ad esempio arrotolare mentre i pantaloncini si possono piegare a ‘c’. I capi di lino, seta e chiffon invece è meglio tenerli appesi. Difficilmente mantengono la piega, tendono infatti a sciuparsi”, spiega l’esperta.
Come disporre le borse
Venendo alle borse, come comportarsi? Si possono riporre in apposite scatole chiuse se non le utilizziamo nella stagione in corso (borse in pelle, velluto etc.). Quelle che, invece, siamo solite indossare nel quotidiano, si possono tenere all’interno dell’armadio in contenitori aperti così da averle a portata di mano. “Meglio, anche in questo caso, aiutarsi dividendole per sottocategorie ovvero separando le pochette dalle shopper etc. Si possono inoltre sperimentare quei pratici contenitori da appendere come una normale stampella: essendo dotati di scomparti trasparenti permettono di individuare subito ciò che serve”, rivela la professional organizer.
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In conclusione, se l’obiettivo è riorganizzare gli spazi e avere un armadio ordinato e funzionale, bisogna ricordarsi sì di seguire quelli che sono i passaggi chiave ma è di fondamentale importanza personalizzare il tutto. La parola chiave è sperimentare. “Datti del tempo per capire cosa funziona e cosa no. Prendere spunto da ciò che si vede sulle riviste o si legge online va bene ma bisogna poi fare i conti con la propria realtà”, conclude la specialista.