Pubblicato il

Mrs. White VS sexy dolls

Da Brooklyn arriva la novità che scuote la musica ‘nera’, ferma da tempo su modelli sensuali ma vuoti.

Santi White
LaPresse

Nel vasto calderone, a dire il vero un po’ trito, dell’r’ n’ b statunitense è in atto una rivoluzione. Porta il nome di Santi White, 32enne di Brooklyn che con un solo album si è fatta largo in quella pletora di statuine al cioccolato responsabili dell’appiattimento vocale della musica black degli ultimi anni. Virtuosismi, gorgheggi e poco contenuto, abilmente compensati dall’esibizione sfacciata d’eccezionali doti corporali.

Come loro, Santogold è una provocatrice, ma secondo modalità del tutto personali. Basti pensare al suo nome d’arte, preso in prestito da un trash-movie classe ‘80 d’ambiente Wrestling, oppure ad un look, ostentatamente antiestetico. Ma – soprattutto – alla sua musica, che rifiuta le classificazioni.

Nemica giurata dello stile alla Beyoncè (soltanto per citarne una), si nega persino ad una collaborazione con Madonna, che le fa la corte dal ‘primo ascolto’. Sarebbe stata scelta troppo semplice, scontata, una soluzione che farebbe gola a qualsiasi artista, lanciata alla conquista dei due mondi, quello bianco e quello nero. Olimpi musicali divisi da decenni di definizioni che ormai, a sentir lei, suonano come etichette prive di senso.

Così Santi, dopo gli esordi del 2003 con gli Stiffed, si unisce ad un gruppo di collaboratori collaudati e fa tremare l’intero panorama musicale col suo primo disco, l’omonimo “Santogold”, prodotto dalla Atlantic Records. 12 pezzi di pura avanguardia che sorpassano i limiti dell’hip hop, per invadere il campo della musica punk, con un sound eretico, variegato di black, come la sua pelle, e di white, come il suo vero nome.

Una vera opera d’arte, commentano i critici musicali, estasiati di fronte al sapiente pastiche di indie rock, dub, elettronica, new wave, dance punk, rock psichedelico. Un mix con cui la cantante dimostra una grinta ed un coraggio che vanno ben oltre i calcoli di gradimento che muovono corde e fianchi delle sue ‘sorelle’ made in USA.