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L’Enoteca del Futuro ad Expo 2015

VINO – Taste of Italy, fiore all’occhiello del Padiglione Italia. Tra storia del vino e l’enoteca futuristica nella quale assaggiare centinaia di etichette

Dispenser vino
Foto Ennevi-Veronafiere

Più di 1400 etichette per un’enoteca futuristica: ad Expo 2015 non poteva mancare un padiglione dedicato ad una delle eccellenze italiane per antonomasia, il vino. Nel complesso del Padiglione Italia, sorge VINO – A Taste of Italy, spazio progettato da Italo Rota per rappresentare la profonda cultura enologica del nostro paese. E’ la prima volta che un’esposizione universale dedica un padiglione al vino, ma in Italia, Domus Vini – la casa del vino, sarebbe stato impossibile legarsi al tema portante della nutrizione e della produzione agroalimentare senza dedicare un ampio sguardo a questo settore.

E dunque, vino italiano tra passato, presente e futuro: dalla cultura enologica millenaria, alle centinaia di etichette servite attraverso una moderna spillatura automatizzata. Il viaggio nella storia enologica italiana, attualmente custode di 593 vitigni (un terzo di quelli esistenti), attraverso sapori, profumi, colori, ma anche suoni, luci ed esperienze tattili. Biodiversità, territorio, tradizione vengono narrati attraverso installazioni di design, video, collezioni museali di bicchieri e set da vino che coprono 2500 anni di storia, richiamati attraverso aromi di uve, effluvi della cantina, suoni evocativi come bottiglie stappate e calici che brindano, ma anche canti popolari della vendemmia e riferimenti musicali.

Dal punto di vista architettonico l’impianto cita la Domus Aurea, mentre una grande volta decorata con l’Albero della Vita/e accoglie i visitatori rappresentando tutti i vitigni italiani; passeggiando oltre, ambienti decorati con alabastri, affreschi pompeiani, marmi evocano l’evoluzione dell’enologia sin dai tempi più antichi, dalle vendemmie di epoca etrusca e romana, fino alle fasi di lavorazione nelle cantine medievali. Un tunnel dedicato agli aromi accoglie nicchie a forma di naso all’interno delle quali bicchieri sprigionano i bouquet tipici delle uve e delle cantine. Di passaggio in passaggio le installazioni lasciano il passo al mondo dell’enologia contemporanea e alle bottiglie ‘speciali’ (come il Sassicaia del 2000 portato in orbita durante una missione spaziale, o la bottiglia celebrativa dell’Unità d’Italia ideata da Veronafiere-Vinitaly nel 2011).

Ma è l’Enoteca del Futuro il vero polo magnetico verso il quale migliaia di visitatori vengono attratti. Una ‘biblioteca del vino’, dove dispenser automatici distribuiscono assaggi mentre sommelier guidano alle degustazioni. Si acquista una tessera (massimo due a persona) e si possono assaggiare tre vini a piacere tra i 1400 rappresentanti tutte le regioni italiane, conservati all’interno dei dispenser alla loro temperatura ideale, con bottiglie visibili attraverso un vetro, mentre da monitor e display è possibile scoprire tutte le informazioni sulle etichette ed i territori in cui nascono e provengono prodotti. Un layout pensato e disegnato da Studio Ù, specializzato nella rappresentazione di spazi espositivi, in coordinamento con Veronafiere per meglio rappresentare il vino italiano. Atmosfera lussuosa e per una struttura la cui forma ricorda l’acino d’uva, a cui si accede tramite una scalinata in metallo e legno di barrique.

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