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Hotel Shabbyshabby, l’albergo pop-up

22 camere e mini-cottage costruiti con materiali di recupero o riciclo grazie ad un collettivo tedesco

Collini bay resort
© Christian Kleiner

Una stanza fatta di tubi e materiale plastico trasparente. Una che si regge su impalcature e sulla statua cittadina. Un’altra è composta da pannelli e assi di legno tinte di rosso che ricordano delle fiamme ardenti. Non sono rifugi di fortuna di qualche senzatetto creativo, ma bellissimi micro cottage che un collettivo di creativi berlinesi ha realizzato grazie ad un contest. Loro si chiamano Raumlabor, e il progetto è quello dell’Hotel Shabbyshabby, 22 stanze d’albergo pop-up realizzate esclusivamente con materiali di riuso e riciclo in occasione del festival Theater der Welt. Un modo per dimostrare come è possibile creare dagli ‘scarti’ interessanti soluzioni di alloggio per turisti offrendo una prospettiva insolita sulla città (o sulla natura) con costruzioni che vanno e vengono.

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Riciclo dunque, ma anche impatto minimo grazie ad un’edilizia pop-up che riduce drasticamente spese e consumi. Certo alcune delle idee raccolte da Raumlabor sono molto stravaganti, come quando i piccoli rifugi si appoggiano a statue o su fontane, ma è evidente l’intento provocatorio e un po’ umoristico di giovani che sembrano voler dire ‘con un po’ di ingegno si può fare tutto’. Raumlabor ha lanciato l’idea del contest per realizzare le stanze dell’Hotel Shabbyshabby nella primavera del 2014, e in poco tempo sono giunte moltissime proposte, 22 delle quali sono state selezionate e costruite (e smontate, data la loro funzione pop-up) a Mannheim, Germania.


Foto Christian Kleiner da www.theaterderwelt.de

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Alcuni esempi? Grande successo lo ha sortito The Hedonist, progetto concepito dagli architetti portoghesi Nuno Pimenta e Federico Martens, una semplicissima struttura composta di tubi (quelli per le impalcature per intenderci), le cui pareti sono di fibra di vetro corrugata e semi-trasparente, mentre la base, rialzata dal terreno, e il tetto sono composte di assi di legno. All’interno solo un letto, la cui struttura nasce da bancali e pallet. Un’idea semplicissima, di facile realizzazione, che permette di osservare il mondo esterno a 360 gradi. Naturalmente per questioni di privacy The Hedonist si adatta a luoghi naturalistici e isolati, e difatti è stata costruita sulla riva del fiume fuori città (ma se necessario dispone di tende). Per chi mastica un po’ di architettura l’omaggio alla casa sul Neckar di Mies van der Rohe è evidente. Di notte, le 8 torce appese al soffitto rendono il mini-cottage una sorta di scatola luminosa.


Foto da www.theaterderwelt.de

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Tra le altre idee, il Collini Bay Resort, delle capanne di legno poco più grandi di un letto matrimoniale situate in riva al fiume. Fairy Tank include una micro piscina (un laghetto nel parco) e letto all’aperto. Prinz Kase è la stanza di forma ovoidale che si può piazzare nel bel mezzo della città. 3 Lichter Hotel è una struttura che si regge grazie ad un’impalcatura che la solleva da terra, una sorta di palafitta urbana. Monumotel invece si appoggia alla statua di Friederich Schiller e utilizza la mano del filosofo come appendi abiti. E poi ancora stanze a forma di fiamme, stanze sui tetti, stanze in parcheggi di auto e in magazzini abbandonati, sospese sugli alberi e appoggiate a strutture che un tempo avevano scopi bellici. Per vedere tutte le immagini delle stane Shabbyshabby cliccate qui

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