Pubblicato il

Dieta? Con i carboidrati si può

Stop al carico di proteine. Per dimagrire è possibile assumere amido resistente, pane, pasta e cereali integrali (nelle giuste dosi)

piatto di pasta con pomodoro fresco
 thinkstock

Donne alla ricerca del peso forma, in estate come in inverno, hanno un nemico comune: il carboidrato. E così, pasta, pizza e pane diventano un tabù, alimenti da gettare nel dimenticatoio in nome di una dieta che prediliga le “amatissime” proteine. Ma – bisogna ammetterlo – al momento della privazione della pagnotta appena sfornata o dello spaghetto al pomodoro fresco, scatta uno strano meccanismo “punitivo” in nome del diffuso messaggio che per dimagrire sia necessario un basso contenuto di carboidrati.

Per chi insegue il mito a stelle e strisce in fatto di innovazione e ricerca dell’alimentazione sana, sarà utile sapere che dagli Usa arriva una nuova dieta che smentisce questa credenza popolare e che sostiene che, mangiando carboidrati, sia possibile perdere un chilo a settimana. Gli studi hanno dimostrato che non tutti i carboidrati sono dannosi alla linea: alcuni contengono una sostanza chiamata amido resistente – perché sembra resistere alla digestione – che, se consumata in quantità, incoraggia attivamente la perdita di peso: si trova in alimenti di uso comune come le banane, l’avena, i fagioli e le patate.

L’amido resistente viaggia attraverso il sistema digestivo quasi intatto, producendo acidi grassi che stimolano gli enzimi che fondono il grasso (in particolare nella zona addominale), incoraggiando il fegato a passare a uno stato brucia-grassi, preservando la massa muscolare (e così alimentando il metabolismo). Inoltre incrementano gli ormoni della sazietà, facendoci provare la sensazione di aver mangiato a sufficienza.

Eliminare i carboidrati equivale a dimagrire velocemente. Ma la dieta basata su un’alimentazione esclusivamente proteica – che punta sull’indice glicemico – non può essere seguita a lungo. Lo stop ai carboidrati e il via a soli grassi e proteine, rischia infatti un affaticamento dei reni. Senza contare l’effetto “fisarmonica” dovuto ai sali e scendi di chili ogniqualvolta si introduca nell’organismo un “innocuo” grissino. Meglio allora prediligere una dieta che faccia perdere peso gradualmente (e che preservi anche muscolatura e pelle dall’effetto invecchiamento) mantenendo il fisico nelle condizioni di linea desiderate.

La dieta dei carboidrati è un regime che garantisce una rapida perdita di peso, ma a lungo termine: i nutrizionisti che l’hanno messa a punto sostengono che il nostro organismo si è evoluto per mangiare alimenti ricchi di amido; una ricerca condotta dall’Università di Surrey ha riscontrato che l’amido resistente assunto durante un pasto permette di consumare il 10% in meno di calorie (circa 150-200 calorie una donna di media corporatura) durante il giorno successivo, perché interviene il senso di sazietà. Un altro studio ha dimostrato che l’amido resistente aumenta l’attività degli enzimi brucia-grassi e diminuisce l’attività degli enzimi di stoccaggio del grasso, ovvero le cellule dello stomaco che avevano meno probabilità di raccogliere e immagazzinare calorie. Insomma, basta aggiungere un po’ di amido resistente a colazione per incentivare il corpo a bruciare quasi il 25% in più di calorie al giorno.

Oltre all’amido in questione, bisogna anche assumere i “classici” carboidrati come la pasta, tenendo sicuramente il controllo delle quantità quotidiane durante una dieta dimagrante. Insomma: ridurre i carboidrati senza eliminarli del tutto, assumendo anche i cibi integrali per evitare i picchi di insulina che inducono l’organismo a creare grassi di deposito per un eccesso di zuccheri nel sangue.