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Il cibo come medicina: la dieta anti-cancro

Diversi studi confermano che l’alimentazione svolge un ruolo molto importante nella prevenzione e la regressione dei tumori

Cesto di verdura

Nonostante alcune variabili, sono ormai tanti gli studi che confermano l’altissima influenza del cibo sullo sviluppo delle cellule tumorali. La correlazione tra cancro e alimentazione è più che assodata, non solo da studi individuali ma anche condotti su intere popolazioni a confronto, eppure quando si affronta il tema dell’oncologia finisce per diventare un aspetto marginale. I risultati di molti studi dimostrano addirittura che l’alimentazione incide in percentuali più alte del fumo sull’insorgere dei tumori.

Insomma, secondo molti scienziati la prevenzione dei tumori passa innanzitutto dall’alimentazione, e i dati del colossale studio pubblicato nel volume The China Study lo confermerebbero senza mezze misure. 20 anni di indagine nella Cina rurale, condotti da diverse eminenze come il Dr. T. Colin Campbell e sviluppato in partnership con la Cornell University, Oxford University, e la Chinese Academy of Preventive Medicine, avrebbero trovato migliaia di correlazioni tra un’alimentazione ricca di proteine e il tumore (ma anche alle malattie cardiovascolari). Inizialmente restio a consigliare una dieta povera di proteine, il dr Colin si è dovuto ricredere di fronte all’evidenza: la dieta che sembra garantire la minore probabilità di sviluppo dei tumori è assolutamente povera, se non priva, di derivati animali.

Ad una conclusione molto simile è giunto il dottor Umberto Veronesi, che consiglia vivamente una dieta ricchissima di polifenoli, composti fitochimici con altissime capacità di proteggere le cellule. In pratica ci sono delle sostanze che possiamo ingerire attraverso un’alimentazione corretta che hanno un grande potere antiossidante, cioè bloccano il processo di ossidazione. È proprio quest’ultima che permette la nascita di molecole che comunemente chiamiamo radicali liberi, i quali cercano di ‘rubare’ alle cellule sane elettroni, danneggiandole. Da questo ‘furto’ può avere inizio un tumore. In parole povere, limitare tutto ciò che favorisce i radicali liberi è un ottimo modo per prevenire il cancro, e questo avviene tramite l’ingestione di quantità ingenti di frutta e verdura.

Il precursore delle teorie sul legame tra alimenti e cancro è il Dr. Otto Warburg, insignito del premio Nobel per la medicina nel 1931. Non si tratta di concetti semplici, ma in parole povere egli insisteva sul fatto che la causa del cancro è un’eccessiva acidificazione del corpo. Ambiente acido uguale niente ossigeno, e le cellule tumorali proliferano in assenza di quest’ultimo. Ambiente alcalino uguale ossigeno, cioè un habitat dove le cellule proliferano in salute. Secondo il dottor Warburg l’acidià e l’alcalinità del corpo dipendono fortemente dalla dieta, che si deve basare sui cibi che forniscono ossigeno alle cellule. Egli distinse i cibi acidi come la carne rossa, lo zucchero raffinato, la farina raffinata (e quindi tutti i suoi derivati), gli alcolici, i latticini, perciò da consumare su bassissima scala, se non da evitare del tutto. Mentre proponeva come alimenti alcalinizzanti la frutta e la verdura crude (alcune sono un po’ acide ma rientrano perfettamente nell’equilibrio che l’organismo necessita), le mandorle, il miele, l’aloe vera.

Sono poi diverse le testimonianze di sopravvissuti a tumori giudicati incurabili, come Kris Carr, divenuta nota come istruttrice di wellness e speaker motivazionale dopo la sua esperienza di malattia. Le armi con cui ha combattuto il cancro sono completamente naturali, e si tratta di litri di succhi di frutta e verdura (attenzione, fatti in casa, assolutamente non quelli processati del supermercato) e una dieta completamente vegetariana, basata sull’assunzione costante di verdure a foglia verde.

Tutti questi studi, esperienze e molti altri ancora confermano che la dieta opulenta dei paesi occidentali, basata su grassi animali e proteine, sposta il ph del corpo verso l’acidità, quindi di conseguenza verso l’infiammazione e il malessere che ne segue. I vegetali invece sembrano essere delle medicine naturali che troppo spesso si trascurano, e che bisognerebbe consumare ben più di 5 volte al giorno: dovrebbero essere la regola, la base dell’alimentazione, mentre i derivati animali e i cibi processati dovrebbero costituire l’eccezione.

Nella pratica, quali sono gli alimenti anti-cancro più affermati? I broccoli si guadagnano un posto d’onore, accanto a tutte le verdure a foglia verde (bieta, spinaci), i cavoli, i fagiolini, i pomodori, i legumi, le arance, la zucca, la cipolla, i carciofi, gli asparagi, i funghi, il finocchio, i frutti di bosco (dall’altissimo potere anti-ossidante), le albicocche (e anche il loro nocciolo), l’uva, le fragole. E anche l’olio d’oliva. Naturalmente andrebbero consumati crudi, o cotti al vapore, o con cotture lente (il pomodoro per esempio sprigiona più licopene da cotto). Si devono invece evitare le fritture, ma anche tutte le cotture che creano bruciature (come la griglia), che sviluppano sostanze cancerogene.

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