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Aliena e maga, l’artista oggi

Artista del codice, Gazira Babeli vive ed opera nella matrice di Second Life. Attraverso le sue opere interattive riflette sul rapporto tra arte e realtà

Gazira Babeli Self-portraits - Russian Roulette
Courtesy the artist

Un po’ strega, un po’ oracolo di Matrix, Gazira Babeli con il suo cappello nero a cilindro e le sue rosse labbra carnose ci fa pensare ad una maga vodoo o ad un personaggio della cinematografia surreale di Luis Buñuel.

Gazira Babeli è una code performer, un’artista del codice che nel mondo virtuale di Second Life dove (quasi) tutto è possibile, crea e distrugge a suo piacimento. Realizza opere che scombinano l’identità elettronica degli incauti visitatori di Locusolus (la sua casa in Second Life), come “Avatar on Canvans” dove lo spettatore è invitato a prendere posto sulla sedia nel quadro e il suo corpo digitale viene posseduto da un programma che lo deforma in modo aberrante.
Durante alcune performance del passato Gazira ha riversato centinaia di SuperMario negli spazi virtuali di Second Life realizzando possibili scenari di un’apocalisse nanotecnologica e ha programmato pizze canterine per invadere gli spazi della New Media Centre di Ars Virtua.

Manipolatrice del codice nel mondo del possibile, Gazira Babeli sviluppa il suo percorso di ricerca artistica nell’interazione tra mondi. Nel periodo dell’anno in cui il velo che separa il mondo reale dal mondo dell’aldilà si fa più sottile Gazira Babeli realizza una nuova performance per la prima volta in collaborazione con una galleria slovena di Lubjana.

Il 3 Novembre, presso la Galleria Kapelica in “Acting as Aliens” Gazira Babeli condividerà lo spazio fisico con l’audience locale per giocare con oggetti concreti in una sovrapposizione mai vista prima tra la realtà digitale e la realtà fisica. Il risultato della performance sarà poi il fulcro della mostra visibile fino al 15 Novembre.

Cosa succede quando l’azione si svolge sullo schermo di un computer e quando la realtà sfuma sullo sfondo per essere rimpiazzata da una simulazione è l’interrogativo posto da Domenico Quaranta, curatore della mostra, sul quale  i partecipanti della tavola rotonda del 2 Novembre saranno invitati a riflettere. Cosa accade al comportamento umano quando il corpo diviene un costrutto culturale? Un dibattito che avrà luogo tanto nella galleria di Lubjiana che nel mondo di Second Life all’indirizzo http://slurl.com/secondlife/Odyssey/122/45/25/.

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