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Mila Kunis, un cigno nero a Venezia

Protagonista con Natalie Portman del film “Black Swan”, Mila Kunis aprirà la kermesse veneziana

Mila Kunis
AP

Ventisette anni, un’adolescenza trascorsa tra set e fotografi, stabile nelle classifiche che elencano ogni anno le donne più sexy del mondo, Mila Kunis sembra la personificazione del sogno americano. Gli Stati Uniti, infatti, l’hanno accolta a sette anni, quando vi giunse con i suoi genitori da una cittadina ucraina all’epoca parte dell’impero sovietico. Dall’Ucraina a Beverly Hills il salto è stato notevole, così come lo shock culturale: e infatti Mila, ricordando il suo primo periodo americano, racconta di aver avuto per mesi la sensazione di essere sorda, muta e cieca, incapace di capire il mondo che aveva attorno.

Lo shock tuttavia è stato superato prestissimo, grazie anche all’incontro con Susan Curtis, manager e talent scout che a nove anni la scoprì durante un corso di recitazione pomeridiano che Mila frequentava dopo la scuola e da allora non l’ha più abbandonata. Mila è entrata dunque ancora giovanissima nel mondo patinato delle pubblicità per bambini – ha partecipato a campagne pubblicitarie per Mattel, Guess, Payless Shoes – e da lì il passo per la tv è stato breve. In piena adolescenza, partecipa infatti con ruoli minori alla soap opera Days of Our Lives e alla serie tv Settimo Cielo, e al cinema in Forza Babbo Natale (1996), Tesoro, ci siamo ristretti anche noi (1997) e Gia (1998), con Angelina Jolie. Sarà però la lunga serie tv That 70’s Show a renderla nota e amatissima al pubblico americano, che la seguirà per otto anni nei panni di Jackie Burkhart.

Otto anni in una serie tv possono dare il successo, ma anche legare un volto e una voce ad un personaggio preciso, da cui l’interprete può faticare a staccarsi per tutta la sua carriera. Non è andata così per Mila, che ha invece saputo sfruttare la serie tv come palcoscenico e palestra per prepararsi al grande salto nel cinema dei “grandi”. E lo ha fatto nel 2008, partecipando al film “Non mi scaricare” di Nicholas Stoller, e a “Max Payne”, il film tratto dall’omonimo videogame e diretto da John Moore. Nel 2010 è stata Solara nel film post-apocalittico “Codice: Genesi”, in cui ha recitato accanto a Denzel Washington.

E tra pochi giorni toccherà ad un attesissimo film in cui ha un ruolo da co-protagonista aprire la Mostra del Cinema di Venezia. Sarà infatti “Black Swan”, di Darren Aronofsky a inaugurare la 67 edizione della kermesse lagunare, e Mila Kunis contenderà a Natalie Portman i riflettori degli appassionati di cinema che seguiranno il festival. Il film si gioca tutto attorno alla rivalità tra due ballerine, Nina e Lilly, interpretate rispettivamente dalla Portman e dalla Kunis, e dall’ambigua adesione delle loro personalità ai ruoli che si contendono nel balletto “Il lago dei cigni”. Il personaggio di Lily diventerà una sorta di alter ego ossessionante, trasposto nel “cigno nero”, per Nina-Natalie. Per Mila Kunis, la prova sotto la direzione di Aronofsky rappresenta di sicuro una sorta di vero e proprio “rito di passaggio” nel cinema più adulto, una prova che Mila sembra aver superato a pieni voti.

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