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Come coltivare la salvia

Identikit di una delle più apprezzate erbe aromatiche 

Foglie di salvia
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La salvia è senza dubbio una delle più diffuse ed apprezzate erbe aromatiche al mondo. Ottima in cucina e utilizzata in erboristeria, è conosciuta dall’uomo sin da tempi molto antichi, nelle sue centinaia di specie: la tipologia che si usa per scopo alimentare è la salvia officinalis, anche detta salvia comune. Si tratta di un arbusto sempreverde, che cresce cespuglioso con le sue foglie ovali e vellutate, dal colore caratteristico (un verde tendente al grigio) e con un profumo inconfondibile, e dai fiorellini violacei che produce nella stagione calda.
 
Anche tra le piante note come salvia officinalis esistono diverse varietà, mediamente tutte di facile coltivazione perché molto rustiche ed adattabili a qualsiasi terreno. Se al momento dell’acquisto optate per una tipologia più delicata (chiedete consiglio al vivaista), mettetela a dimora in vaso, in modo da poterla spostare al riparo nel caso di gelate invernali; in generale comunque la salvia sopporta benissimo sia il caldo che il freddo, senza smettere mai di produrre le foglie aromatiche che la caratterizzano.
Si può piantare mettendo direttamente i semi a dimora (agli inizi della primavera), oppure, ed è il metodo più consigliato, per talea, incidendo con un taglio netto – con un attrezzo disinfettato – un giovane germoglio e interrandolo direttamente in un vasetto per permettergli di radicare. A fine primavera – inizio estate sarà sufficientemente forte da poterlo trapiantare nella location definitiva, sia essa vaso o giardino.

Abbiamo detto che la salvia non ha particolari esigenze per quanto riguarda il terreno, purché sia ben drenato per evitare i ristagni idrici; le annaffiature non devono essere troppo frequenti ma avvenire solo quando il terreno è asciutto; per quanto riguarda l’esposizione, la salvia gradisce almeno 5 o 6 ore di luce al giorno diretta, collocatela perciò in un’area in mezz’ombra. Si consiglia di potare i fiori solo quando cominciano ad essiccare, mentre a fine stagione di fioritura si possono potare i rami per rinvigorire la pianta; non togliete tutti i fiori come si fa con il basilico, perché sono utili per rilasciare nuovi semini che daranno origine ad altre piante.