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La Genesi del mondo secondo Salgado

Arriva a Roma la mostra del più grande fotografo documentaristico del nostro tempo, Sebastião Salgado. Genesi, il mondo incontaminato prima che l’uomo lo sfigurasse

Brasile, 2005
Brasile, 2005 © Sebastião Salgado/Amazonas Images

Il mondo com’era prima che la cosiddetta civiltà lo deturpasse. La natura incontaminata, le popolazioni autoctone, la Terra vergine: è questo il tema della grandissima mostra che la città di Roma, in contemporanea con Londra, Rio de Janeiro e Toronto, dedica a Sebastião Salgado, uno dei più grandi fotografi del mondo. ‘Genesi’ è un progetto durato nove anni, in cui il documentarista ha viaggiato in lungo e in largo per ricongiungerci con il mondo com’era prima che l’uomo lo modificasse. Più di 200 fotografie che non solo illustrano, ma sottolineano la necessità di salvaguardare le terre ancora incontaminate, e cambiare stile  di vita in quelle abitate.

Sono scatti eccezionali, che vanno dalle foreste tropicali dell’Amazzonia, del Congo, dell’Indonesia e della Nuova Guinea ai ghiacciai dell’Antartide, dalla taiga dell’Alaska ai deserti dell’America e dell’Africa fino ad arrivare alle montagne dell’America, del Cile e della Siberia. Flora e fauna, la maestosità degli elementi e la bellezza della natura incontaminata sono i soggetti della mostra suddivisa per aree geografiche, ma anche le popolazioni indigene con cui Salgado ha vissuto per alcuni mesi per immortalare la loro completa armonia con gli elementi naturali: gli Yanomami e i Cayapó dell’Amazzonia brasiliana; i Pigmei delle foreste equatoriali del Congo settentrionale; i Boscimani del deserto del Kalahari in Sudafrica; le tribù Himba del deserto namibico; le tribù delle più remote foreste della Nuova Guinea. Un viaggio fotografico in cinque continenti per documentare la bellezza del pianeta, uno sguardo appassionato che sottolinea il dovere di tutelare tanta magnificenza, in cui il lirismo del bianco e nero aggiunge poesia.

Genesi è l’ultimo grande lavoro di Salgado, fotografo brasiliano il cui nome si annovera tra i mostri sacri della fotografia, che si è sempre interessato di territorio, profughi, rifugiati, di migranti, di indios, creando con la compagna Lélia Wanick Salgado l’agenzia Amazonas Images. La mostra, aperta al pubblico dal 15 maggio fino al 15 settembre a Roma presso il Museo dell’Ara Pacis è a cura di Lélia Wanick Salgado e verrà presentata in prima mondiale in contemporanea con le altre tre grandi capitali. Da queste proseguirà il suo cammino attraverso le maggiori città del mondo. La mostra sarà accompagnata dal libro omonimo Genesi (Taschen, 2013).

“Personalmente vedo questo progetto come un percorso potenziale verso la riscoperta del ruolo dell’uomo in natura. L’ho chiamato Genesi perché, per quanto possibile, desidero tornare alle origini del pianeta: all’aria, all’acqua e al fuoco da cui è scaturita la vita; alle specie animali che hanno resistito all’addomesticamento; alle remote tribù dagli stili di vita cosiddetti primitivi e ancora incontaminati; agli esempi esistenti di forme primigenie di insediamenti e organizzazione umane. Nonostante tutti i danni già causati all’ambiente, in queste zone si può ancora trovare un mondo di purezza, perfino d’innocenza”. Sebastião Salgado.

Genesi. Fotografie di Sebastião Salgado
Museo dell’Ara Pacis, Lungotevere in Augusta, Roma
Apertura al pubblico 15 maggio – 15 settembre 2013
Orari da martedì a domenica ore 9.00 – 19.00
chiuso il lunedì
Info Mostra www.arapacis.it, www.museiincomuneroma.it
Biglietto solo mostra € 10 intero, € 8 ridotto, € 4 speciale scuola, € 22 speciale famiglie;
Biglietto integrato museo/mostra: € 16 intero, € 12 ridotto  

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