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Rachel Weisz, stile da strega

Intervista esclusiva all’attrice inglese cattivissima nel film Disney Il grande e potente Oz

Rachel Weisz

Londra – “No personal questions” è forse la frase più pronunciata dai publicist in preda all’ansia nel momento in cui i loro talent si presentano per rilasciare interviste ai giornalisti. Nel caso di Rachel Weisz questa raccomandazione viene seguita dalla precisazione “No James Bond questions”. Questo è il vero taboo dell’intervista dal momento che non è passato ancora tanto tempo da quando la Weisz ha rotto la sua relazione con il regista Darren Aronofsky (da cui ha avuto un figlio nel 2006) per una fuga d’amore con Daniel Craig che ha sposato nell’estate del 2011.

Incontriamo l’attrice per parlare di Evanora, la nemesi assoluta de Il grande e potente Oz, costosissima produzione Disney che si appresta a radere al suolo i botteghini di tutto il mondo. Apparentemente buona, la strega ha un talento unico nel manipolare chiunque le stia intorno: che sia il protagonista James Franco o le due sorelle (anche loro streghe) interpretate da Michelle Williams e Mila Kunis. “Ero felice di dare vita a un personaggio così cattivo – ci racconta la Weisz – Lei è machiavellica. Non ha un rimorso di coscienza verso quello che fa. Lei adora essere così”.

Splendida dal vivo ancora di più che sul grande schermo, la quarantatreenne attrice è una persona piena di eleganza e pronta sempre a dare via libera al suo humour, a cominciare dall’uso di altri termini per sostituire la parola “strega”: “Evanora è un po’ come una showgirl che cerca di prendersi ciò che vuole. Ho cominciato a pensare a questa cosa sin da quando ho indossato il costume ufficiale la prima volta. D’un tratto avevo questo abito nero ricoperto di verde: sembravo un incrocio tra una creatura affascinante e un soldato pronto a scatenare l’inferno”.

Ti è capitato di dare qualche suggerimento ai realizzatori riguardo al tuo costume?
No. Sono venuti loro a mostrarmi dei concept realizzati dai costume designer. Inizialmente avrei dovuto indossare un vestito di seta verde e una corona, ma sembravo un po’ la duchessa di Winsdor. Ero troppo dolce per il personaggio. Meno male che il regista Sam Raimi se ne è accorto e ha subito fatto sostituire l’abito.

Eri una fan del Mago di Oz sin da bambina?
Non direi. Certamente ho visto il musical del 1939 tante volte. E tutti i miei amici gay quando hanno saputo che avrei interpretato il film sono esplosi di entusiasmo: loro hanno il mito di Judy Garland, che è una delle più grandi icone gay di Europa.

Ti è mai capitato di recitare Il mago di Oz a scuola?
No. E comunque se lo avessi fatto, non sarei mai stata Dorothy. Vi confesso che non ero affatto una brava attrice da bambina. Finivo sempre per avere ruoli di comparsa sullo sfondo.

Ok, andiamo avanti di qualche anno allora. Com’eri da teenager?
Altrettanto terribile. Non ero una brava studentessa. Sono stata una ragazza molto difficile. Ad oggi mi sento tanto in colpa verso mia madre: ho cominciato a sentire di più questo rimorso da quanto anche io sono diventata mamma. 

Nel film dividi lo schermo con Michelle Williams e Mila Kunis. Siete riuscite a creare una bella atmosfera tra di voi, oppure sei un’attrice di metodo e hai preferito rimanere minacciosa e competitiva nei loro confronti?
Affatto. Con Michelle, anzi, siamo ottime amiche. Abbiamo figli della stessa età e ci frequentiamo. Di Mila, invece, ho apprezzato la sua qualità spumeggiante. Lei è piena di energia: è proprio una persona cool. Nelle ore di attesa, era lei che intratteneva tutto il team.

Adesso che sei entrata a far parte di questo grande mondo Disney, sei pronta a confrontarti con la prova definitiva: sei pronta ad avere una action figure del tuo personaggio?
Cioè le bambole della mia strega che saranno vendute nei negozi? Secondo me saranno le uniche a non essere comprate dai bambini perché il mio personaggio è troppo cattivo.

Il grande e potente Oz, in uscita il 7 marzo, è distribuito da The Walt Disney Company Italia. Per saperne di più, leggete l’intervista al regista Sam Raimi su Film.it

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