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Volti e premi del Sundance Film Festival

Volti nuovi e idee originali premiati dai giurati del più importante festival di cinema indipendente. Al giovanissimo Drake Doremus il Gran Premio Speciale della Giuria per il film “Like Crazy”

premiazione Sundance Film Festival 2011
AP

Mantenere il proprio spirito indipendente, lo sguardo lucido, privo di compromessi, è difficile dopo tanti anni e tanto successo. Eppure il Sundance Film Festival continua a non deludere. Ne è riprova la lista dei film in concorso e, ancora di più, la vittoria di film di registi sconosciuti al grande pubblico ma che riescono a convincere la giura con le loro opere coraggiose.

I ventitrè giurati, chiamati a scegliere la migliore opera per quest’anno, hanno deciso di premiare Drake Doremus, a cui è andato il Gran Premio Speciale della Giuria per il suo “Like Crazy”. La semplice data di nascita del regista, 1983, fa capire come il Festival dia la possibilità a giovanissimi talenti di farsi conoscere dal grande pubblico, premiando esclusivamente le loro capacità e senza farsi minimente influenzare dalle regole dello star system. Al suo quarto lungometraggio, Doremus, finalmente avrà, grazie a questo premio, la sua occasione per uscire fuori dal vivace, ma a volte claustrofobico mondo della cinematografia indipendente. La pellicola descrive la difficile storia d’amore tra un americano e una donna inglese, separati da troppi chilometri.

Per quanto riguarda la sezione Documentari, a cui il Sundance ha sempre dedicato moltissima attenzione, vince “How to Die in Oregon”, di Peter Richardson. Il tema trattato è quello dell’eutanasia, che, anche dopo la vittoria di “Kill me Please” al Festival del Cinema di Roma, riscuote sempre molto interesse. La sezione Miglior Film Straniero ha visto trionfare il norvegese “Happy, Happy” di Anne Sewitsky, commedia nera molto ben recitata, che in sala era stata molto apprezzata.

Nonostante le immancabili polemiche e le accuse di aver perso genuinità, il Festival si riconferma vetrina importante per giovani registi, sfornando capolavori e continuando ad avere come unico obiettivo quello di creare opportunità per nuovi artisti.

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