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Un fumetto in valigia

Alessandro Tota ci regala uno Yeti morbido e coccoloso che ci racconta come siamo e come vorremmo essere

Yeti, copertina
courtesy of Coconino Press

Il fumetto nostrano – si dice – gode di ottima salute. Peccato che proprio alle nostre latitudini questo genere fatichi storicamente ad affermarsi tra il grande pubblico, nonostante alcune tra le migliori matite contemporanee siano proprio italiane. Basti pensare a Hugo Pratt, Milo Manara, Andrea Pazienza, per non citare che il mainstream del fumetto italiano, autori che in Italia spesso sono in pochi a conoscere, mentre all’estero, soprattutto in Francia, sono letteralmente adorati (Pratt su tutti).

Anche Alessandro Tota, ventottenne barese, ha trovato a Parigi una “terre d’accueil”, una terra d’accoglienza particolarmente fertile per la sua creatività: dopo varie collaborazioni in Italia – con la rivista Canicola, che ha contribuito a fondare, ma anche con XL, Internazionale, Lo Straniero, Za! – come tanti altri italiani della sua generazione ha fatto i bagagli – leggeri – e ha varcato le Alpi. A Parigi ha concepito e pubblicato questo splendido romanzo d’esordio, uscito prima in francese con il significativo titolo di “Terre d’Accueil”. Coconino Press lo propone adesso al pubblico italiano intitolandolo come il suo meraviglioso personaggio principale, Yeti, un pupazzone rosa, morbidoso e tutto tenerezza, che si aggira nella metropoli commentandone le follie con un unico verso, “gnu”, pronunciato con mille sfumature diverse.

Yeti vive felice nella sua vallata, una sorta di Eden tutto nuvolette e fiorellini profumati, dal quale è scacciato a causa del progressivo accumularsi di rifiuti: gli scarti del mondo degli uomini arrivano fin qui, e il pupazzone rosa è costretto a scendere dal suo paradiso e a confrontarsi con la realtà di una grande metropoli.

Qui, in città, tra strade grigie, vetrine tutte uguali e passanti frettolosi, Yeti – che è un fan sfegatato di Ringo Starr – imparerà a conoscere gli uomini, a temerli ma anche ad amarli. Fino ad innamorarsene: è Caterina, aspirante fumettista parte di un trio di “emigrati” che qualche classifica sociologica definirebbe “di lusso” – solo perché non hanno viaggiato a bordo di un barcone o nel cassone di un camion merci – a far battere il cuore del morbido gigante buono.

Tra le lacerazioni di un amore difficile, tra “diversi” – con tutti i significati che si possono o vogliono attribuire a quest’aggettivo – e le incombenze della vita quotidiana, della sua precarietà non solo lavorativa – Yeti sarà impiegato in una serie di mansioni tra le più tipiche del panorama offerto alla “generazione dei call center” – il geniale personaggio uscito dalla matita “in fuga” di Tota ci regala una fiaba moderna, tenera, divertente, una parabola ecologica che è al tempo stesso una storia di ordinario equilibrismo.

Autore: Alessandro Tota

Titolo: Yeti
Editore: Coconino Press – Fandango
Pagine: 112
Prezzo: € 12,00

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