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Cristina Parodi entra nella squadra di donne La7

Il volto più famoso del Tg5 trasloca a La7, e si aggiunge al team di donne che nel canale fanno approfondimento. Ma non vengono premiate dall’auditel

Cristina Parodi
Foto LaPresse

Le indiscrezioni trapelavano da qualche settimana e oggi è arrivata la conferma che anche Cristina Parodi sta per traslocare da Mediaset. ‘Anche’ perché non si tratta certo della prima tra le anime del Biscione che fa le valigie e si sposta a La7, ma il suo volto è talmente identificato con il Tg5 che si tratta davvero di un colpo duro per l’azienda. Dopo l’addio di Mentana, arriva una seconda spina nel fianco di Mediaset: la Parodi ha deciso senza indugi di lasciare il ‘suo’ telegiornale delle 20. Si vocifera che potrebbe aver trovato casa proprio alla conduzione del telegiornale di Mentana, che ai tempi fu il suo direttore, oppure che condurrà una trasmissione di approfondimento con la sorella Benedetta, altra transfuga di Mediaset, regina dei fornelli per eccellenza.

La squadra di La7 si allarga, e dimostra di apprezzare molto l’apporto femminile: sono saltate in barca lasciando le rispettive reti Rai o Mediaset già da tempo Lilli Gruber, Daria Bignardi, Serena Dandini, Geppi Cucciari, Sabina Guzzanti. Tutte donne di grande preparazione che conducono trasmissioni di approfondimento su temi diversi, e testimoniano come La7 abbia deciso di puntare sulla qualità e sulla presenza femminile.

Eppure l’auditel non le premia. Gli ascolti sono in calo per ‘Le invasioni Barbariche’ della Bignardi, per ‘The show must go off’ di Serena Dandini, per i menù di Benedetta Parodi (forse penalizzati da un cambio di orario), così come il G-Day di Geppi. Un inizio a rilento anche per Sabina Guzzanti. È presto per parlare di flop collettivo, fatto sta che le trasmissioni di La7 sono in calo di ascolti, e sorge spontaneo chiedersi cosa esattamente abbia fatto pendere l’ago della bilancia per la nuova avventura di Cristina Parodi piuttosto che un rassicurante e rodato status-quo.

Tuttavia, lungi dal credere che le donne di La7 non abbiano evidenti qualità di intrattenimento, capacità di approfondimento, spigliatezza e cultura da vendere, la risposta al perché il pubblico non le segue potrebbe suonare sprezzante, eppure sembra l’unica analisi possibile. Forse la televisione è di chi strilla, di chi fa gossip, di chi ‘approfondisce’ i reality show o i fatti della cronaca nera più becera. Opinionisti e ospiti tuttologi che siedono nei salotti delle trasmissioni televisive di dubbia funzione culturale sono più seguiti di una seria intervista di Lilli Gruber con ospiti preparati.

La televisione disimpegnata premia, mentre quella più ‘approfondita’ passa per radical chic. Il pubblico vuole presentatrici nazional popolari, piuttosto che giornaliste serie e preparate. Forse è stanco di sentir parlare di temi caldi visto i tempi di crisi che corrono, e con la televisione si vuole sitrarre. In questa ottica si dimostra anche più coraggiosa la scelta di Cristina Parodi, staremo a vedere se la sua sorte confermerà il trend di ascolti in calo, o se proprio il suo volto e la sua voce porteranno gli affezionati a cambiare canale.