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Saranno Famosi, quindi Glee

Chi ha amato le calzamaglie di Leroy Johnson o l’ineffabile coppia Danny Amatullo-Doris Schwartz e ha ballato le coreografie di Fame, avrà un tuffo al cuore: su Fox torna il musical in tv. Arriva Glee!

Glee

Chi ha amato le calzamaglie (ricche di mistero) di Leroy Johnson, le appassionate e potenti lezioni di danza della signorina Grant, l’ineffabile coppia Danny AmatulloDoris Schwartz, chi avrebbe voluto dare un gin tonic a Bruno Martelli, avrà un tuffo al cuore: si chiamavano Saranno Famosi, ma erano già un mito. Indimenticabili palinsesti degli anni ’80! Il musical entrò in tv a passo di danza, forse per la prima volta in un telefilm ad episodi, grazie a quelle coreografie corali ed improvvisate in mensa e lungo i corridoi della NY School of the Performing Arts.

Ebbene, l’eco mai esaurito di cotanto semplice successo, oggi torna e fa la voce grossa, si sente a chiare note, risponde a squarciagola e si chiama Glee. In prima visione assoluta italiana, a partire dal 21 gennaio, infatti, ogni giovedì alle 21:10 su Fox (qui il minisito della serie http://fox.foxtv.it/shows/show?showID=59726) arriva quello che in USA è già fenomeno sociale e serie dei record, dove si balla, si canta, si suona a più non posso.

Glee (che dall’inglese si traduce sia con “gioia” che “canone a più voci”), è una commedia musicale nata dalla mente di Ryan Murphy (già inventore di Nip/Tuck) che stavolta ha mescolato ad arte (è il caso di dirlo) il genere drammatico, quello comico, ma soprattutto, il musical. Non solo, alle vicende professionali e scolastiche dei protagonisti, si intrecciano le loro storie personali, raccontate attraverso dialoghi brillanti, battute esilaranti e tanto, tantissimo talento.

Tutto inizia con un’idea del giovane professore di spagnolo Shuester (Mattew Morrison, ballerino e coreografo a Broadway ed interprete di musical mitici come Footloose e Rocky Horror Picture Show), che vorrebbe riportare in auge il Glee Club, la compagnia artistica della scuola, ma soprattutto il mitico coro, ex fiore all’occhiello, ormai appassito, della fittizia William McKinley High School, liceo dove insegna a Lima, Ohio. Impresa titanica, in un contesto dove giocare a football ed essere cheerleader sembra la massima ambizione degli studenti. Ma ben presto le cose cambieranno…o meglio, si cambierà musica!

Come si diceva, infatti, è proprio la musica la vera protagonista di Glee, i dati lo confermano e fanno girare la testa. Prima di tutto sono tantissimi gli artisti che hanno concesso l’utilizzo delle loro cover più famose o addirittura composto brani e colonne sonore ad hoc, nomi del calibro dei Queen, Billy Joel, Wham!, Journey. Madonna ha concesso i diritti per il suo intero catalogo e per questo un episodio sarà interamente dedicato a lei e alle sue canzoni. Secondo poi, la Columbia Records, non solo ha annunciato la pubblicazione di compilation, ma ha già prodotto la prima (Glee: The Music, Volume 1); dopo ogni puntata, poi, su iTunes sarà possibile scaricare i brani appena trasmessi.

Infine, per capire la complessità produttiva di Glee, si sa che il coreografo della serie, Zach Woodle, ha a disposizione dai cinque agli otto numeri per episodio, che, a seconda della complessità, richiede anche 10 giorni di lavorazione…

In America gli ascolti sono stratosferici, la critica osanna, sul web è Glee-mania (i Gleeks, come si sono autodefiniti i fan di Glee, hanno talmente omaggiato la serie con propri contributi, che la produzione, cavalcando la tendenza, ha messo a disposizione le versioni strumentali delle canzoni presenti nella serie); sono già quattro le nominations ai prossimi Golden Globes, tra cui quella più preziosa e ambita alla Miglior serie del genere comedy.

E in Italia? Il grande evento è stato anticipato il 21 dicembre quando, in occasione della messa in onda su Fox della puntata pilot, alla Galleria Alberto Sordi di Roma, è stato allestito un grande Flash-mob (evento improvviso ed insolito inscenato in uno spazio pubblico, che poi improvvisamente si disperde) in cui numerosi ragazzi e ragazze hanno ballato sulle note di Don’t Stop Believin’ e Somebody to Love.
Giusto perché, se Saranno Famosi, allora che siano Glee.