Pubblicato il

Quanto si consuma per stare al fresco?

La media in termini di consumo di elettricità, impatto ambientale e bollette decreta un unico vincitore nella gara tra aria condizionata o ventilatore

Ventilatori colorati

Condizionatore o ventilatore? Aria tecnologica o aria meccanica? Il caldo africano che ha colpito la penisola in questi giorni ha messo il dubbio a tutti. In un modo o nell’altro al caldo bisogna sopravvivere, e un sistema di raffreddamento della casa diventa indispensabile, ma per quanto riguarda i costi e l’impatto sull’ambiente la scelta che si fa ha un certo peso.
Per quanto riguarda entrambe le prospettive, non ci sono dubbi che vince il ventilatore. Il suo peso sulla bolletta è leggero così come la sua impronta ambientale. Il ventilatore consuma circa 50 watt all’ora; un condizionatore ha una media di 700 watt l’ora, fino a 900 se si tratta di apparecchi portatili. Circa 15 volte di più. Ovvio che questo risparmio energetico si traduce in differenze notevoli sulla bolletta dell’elettricità, e naturalmente sulle emissioni di carbonio. Anche tenendo accesi cinque ventilatori, non si arriverebbe a consumare quanto un solo condizionatore!
Secondo Altroconsumo, cinque ore al giorno di aria condizionata costano in media 1,5 euro, mentre con il ventilatore il massimo della spesa nelle stesse ore arriva a 25 centesimi (in media la spesa è tra i 2 e i 5 centesimi l’ora). Insomma tenere acceso il ventilatore per 12 ore al giorno non costa più di 60 centesimi, mentre l’aria condizionata supera i 3 euro quotidiani.
Certo l’effetto non è lo stesso, ma in tempi di crisi economica e ambientale vale la pena tornare al caro vecchio ventilatore.

Giulia Mattioli