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Auto in officina? Via con la bici di cortesia

Firenze lancia il progetto social-green “2×4”: finché la vettura è in riparazione puoi usufruire delle due ruote “confezionate” dai detenuti di Solliciano

Bicicletta
 thinkstock.com

Stop alle solite auto “muletto” quando sei costretto a lasciare la tua macchina a riparare. Se il meccanico fornisse una bicicletta in cambio di un’altra vettura, si guadagnerebbe in salute per noi stessi e per l’ambiente.

Sensibilizzare all’uso di una mobilità sostenibile e incentivare l’attività fisica del cittadino: “2×4″ è l’iniziativa green proposta dal sindaco di Firenze Dario Nardella che insieme alla Cooperativa Ulisse, lancia anche un valore sociale. Le bici infatti, sono quelle realizzate dai detenuti delle carceri di Solliciano che grazie a Gestioncar potrebbero rifornire delle loro “creature” a due ruote 50 officine della città.

Tutte le officine della rete Gestioncar, oltre alle auto, avranno in dotazione delle vere e proprie bici “di cortesia” da offrire gratuitamente al cliente per tutto il tempo di fermo auto necessario alla riparazione. Le biciclette, già consegnate a 50 officine, sono state realizzate dai detenuti che ha aderito al progetto Piedelibero che prevede la rigenerazione e il restauro di bici abbandonate provenienti dai depositi comunali. Oltre a Firenze anche a Roma, Milano, Torino e Bologna, tutte le officine che appartengono alla rete Gestioncar, oltre alle auto, avranno in dotazione le bici da offrire gratuitamente al cliente in cambio delle quattro ruote.

Da novembre sarà possibile lasciare la propria vettura in riparazione e fruire di una bici made in Sollicciano. Una soluzione di sensibilità sociale-ambientale utile al momento del tagliando o alla sostituzione delle gomme “per scoprire se stessi e lo spazio con occhi nuovi”, ha commentato Nardella durante la presentazione del progetto nella cornice del Museo del Novecento. La bici di cortesia è simbolicamente grigia – come le sbarre del carcere – con sellino e poggia mani color cuoio: un abbinamento cromatico che dona al mezzo ecologico un tocco di eleganza particolare; “un servizio nuovo e originale che dà dignità ai detenuti rendendoli protagonisti dei progetti della città”.

Inoltre le biciclette protagnste del progetto sono state sequestrate negli anni dal Comune e restituite a nuova vita dalla cooperativa Ulisse. Le rifiniture in pelle e le nuove cromature ne fanno veri e propri gioielli dell’artigianato dal sapore retrò. Claudia Di Maio, responsabile della comunicazione di Gestiocar, sottolinea: “Volevamo dare un messaggio forte, per questo non abbiamo usato una bici glamour ma una bici ricca di significato”; messaggio confermato anche da Marco Berry, testimonial d’eccezione del lancio del progetto, da anni impegnato nel mondo degli “invisibili” della società.

Lo slogan dell’iniziativa, Meno auto blu, più bici grigie, rimanda chiaramente ai colori del potere sostituiti da quelli dei detenuti. A favore della simbolica diminuzione dell’influenza della flotta dirigenziale, Gestioncar ha regalato al sindaco e a tutta la giunta una bici “Piedelibero”. E se i cittadini decidessero di acquistarne una, riceveranno la Gestioncard, chiave di accesso a servizi dedicati sia per la bici che per l’auto (Info su www.piedelibero.it).

Grazie al progetto Piedelibero, i detenuti hanno modo di sentirsi molto più utili. “Sono sicuro che Firenze sarà un esempio per tutta l’Italia. Un bel messaggio – ha concluso Nardella – che lanciamo in un periodo difficile per la mobilità a causa dei lavori per la tramvia: dobbiamo puntare al massimo sulla collaborazione dei fiorentini e sulla possibilità di usare mezzi alternativi come la bicicletta”.

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