Pubblicato il

CRACK IX: ORDE barbariche di artisti, unitevi!

Torna la nona edizione di Crack, il Festival indipendente di arte disegnata e stampata del Forte Prenestino

Crack Inechi
illustration by Inechi ®

Dopo otto anni di successi, torna nei sotterranei del Forte Prenestino di Roma la Nona Edizione di  CRACK! – Festival di arte disegnata e stampata.
Illegale, indipendente e autoprodotto, CRACK è il luogo sacro di tutti i disegnatori, stampatori, scrittori che ripudiano le strade del mercato dell’arte, la via sterile del copyright e la produzione di libri da consumo.
Nel cuore di Roma, nel più antico centro sociale della città eterna, nasce la storia di un movimento di autori e artisti che dal 2004 si ritrova a condividere, immaginare e disegnare tutto un altro mondo di immagini che non si trova altrove, tra libri, serigrafie e tutte le stampe e le produzioni dell’underground internazionale.

GUARDA LA IMMAGINI DI CRACK!

Per quattro giorni e quattro notti, dal 20 al 23 giugno, il Festival esibisce fumetti dirompenti e frammentari, che reinventano linguaggi e strutture della narrazione, incontrando i nuovi linguaggi metropolitani.
Dopo CRACKPOCALYPSE del 2012,  il filo comune di questa nuova edizione sarà un ORDA: orda d’oro di nomadi che liberano il segno e le storie, alla ricerca continua di un mondo dove costruire eguaglianza dignità e solidarietà internazionale.  In particolare vengono ricordati tutti quei “nomadi” ribelli che non potranno raggiungere il Forte Prenestino perché privati della propria libertà personale.

Da ogni angolo del globo verranno ospitati numero artisti, una vera ORDA di partecipanti  e nuove produzioni che propongono riflessioni importanti sulla produzione culturale e politica nel l’ambito della produzione di Arte per la Stampa. Tra i tanti nomi anche Ilan Manouach (Belgio), Pachiclon (Messico), Coco Riot (Canada) e Zhang Jingliang (Cina).

CRACK! è il più anziano di una serie di festival che negli ultimi dieci anni il Forte di Centocelle ha creato sostenuto e diffuso nella consapevolezza del suo ruolo culturale e del suo impegno sociale e politico.