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Il casco che legge la mente dei ciclisti

Mind Rider è il caschetto che guida i ciclisti attraverso i percorsi più gradevoli per il loro stato d’animo

 Bicicletta
 thinkstock

I ciclisti metropolitani sanno bene che, spesso, pedalare nei centri urbani è tutt’altro che piacevole. Gas di scarico, macchine rombanti, persone che attraversano all’improvviso, clacson impazziti: le ore di punta in città possono essere davvero un incubo, e per un ciclista diventano anche particolarmente pericolose. Un gruppo di ciclisti newyorkesi, di Brooklyn per la precisione, hanno studiato un modo per ovviare a questo problema. Grazie ad alcune ricerche condotte al MIT, hanno creato un casco in grado di ‘leggere’ la mente del ciclista, per aiutarlo a trovare i percorsi meno stressanti.

Si chiama Mind Rider, ed è un progetto ultimato ma che attende i contributi del crowdfunding per avviare la produzione. In pratica questo elmetto è dotato di un sensore che ‘legge’ la mente di chi lo porta, ossia misura l’attività cerebrale attraverso un elettroencefalogramma: grazie ai parametri che raccoglie, è in grado di capire quanto è alto lo stato di stress o al contrario quando chi lo indossa è sereno. Dati che vengono trasmessi ad una luce LED visibile sulla fronte del casco, e che cambia colore indicando lo stato emozionale (rosso significa stress, verde calma), in modo da comunicarlo a chi sta intorno. Ma a parte ciò, il sensore è collegato ad un GPS e una app per smartphone, che uniscono le forze per trovare percorsi alternativi a quelli stressanti. Una vera e propria mappatura dei luoghi ‘sweet’ e degli ‘hotspot’, ossia di quelle strade gradevoli (piste ciclabili, percorsi lungo i parchi, senza traffico) e quelle snervanti o pericolose (molto traffico, congestione, lavori in corso).

Naturalmente il ciclista sceglierà poi se seguire il consiglio di Mind Rider oppure no, però si tratta di un’innovazione bike-friendly che potrebbe cambiare di molto la vita di chi tutti i giorni pedala in città. Non a caso il progetto è nato al MIT ma si è sviluppato a New York, città dove i ciclisti sono moltissimi, le piste ciclabili pure, ma il traffico è sempre e comunque intenso. Fra l’altro Mind Rider si può utilizzare anche andando sui rollerblade o sullo skateboard, mezzi che nella Grande Mela non è strano veder usare.

Se volete saperne di più e contribuire alla campagna di finanziamento di Mind Rider cliccate qui