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Il manuale di sopravvivenza in carcere

Le donne della Casa Circondariale femminile di Rebibbia si raccontano in un libro di stratagemmi finalizzati a conservare la propria femminilità, nel corpo, nella mente e nel gusto, anche dietro alle sbarre

Libro Ricci, limoni e caffettiere
Courtesy of©asinoedizioni.it

Chi si è appassionato nel seguire la serie televisiva “Orange is the New Black” tutta ambientata tra le mura del carcere federale femminile di Litchfield,  potrà continuare ad appassionarsi della vita dietro le sbarre con il libro “Ricci, limoni e caffettiere” Edizioni dell’Asino. Niente dark comedy, si tratta di vita reale, racconti di quotidianità raccolti da un gruppo di detenute nella Casa Circondariale femminile di Rebibbia, voci di donne che parlano ad altre donne illustrando loro cosa succede lontano dalla libertà.

Proprio così, quando ci si ritrova a pagare il prezzo di un errore, più o meno grave, bisogna attenersi a delle regole e imparare a fare i conti con quelle poche cose a disposizione per andare avanti, giorno dopo giorno. Gli oggetti personali, quelli che puntualmente affollano la propria borsa, devono essere abbandonati per rivederli chissà quando ma, nonostante le privazioni, ogni donna ha diritto a sentirsi tale, anche se in “punizione” per un reato commesso.

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Questo libro parla degli stratagemmi adottati dal gentil sesso al fine della sopravvivenza, idee ingegnose che abbracciano ogni ambito, dalle ricette in cucina ai rimedi fai da te per i malanni etc., tutto quello che serve per non dimenticare mai la propria femminilità e prendersi cura di sè stesse.
 
La prima cosa a cui si rinuncia è la depilazione: addio estetista, addio lametta ma, fortunatamente, gli antichi rimedi della nonna sono sempre lì, archiviati in mente e pronti ad essere messi in pratica all’occorrenza. Basta poco per creare quanto di necessario per strappare via l’odiosa peluria: si prende mezzo bicchiere d’acqua, si mette a bollire e, aggiungendo zucchero e il succo di mezzo limone, ecco che si ottiene un composto appiccicoso in grado di fare le veci della ceretta.

Per chi invece non riesce proprio a vedersi con i capelli in disordine, si può domare il riccio ribelle stirando la chioma ma non con la piastra bensì con il ferro da stiro: bastano poche passate e l’effetto liscio è garantito, bisogna fare solo attenzione alla temperatura.

Il libro è stato messo a punto attraverso un percorso realizzato con 20 detenute ed articolato in 6 laboratori durante i quali, affiancate dal personale dell’associazione Liscìa, durante il quale si è lavorato avvalendosi del metodo del Gioco come strategia d’intervento e d’incidenza socio-culturale che porta a promuove il cambiamento di atteggiamenti: la loro voce si sente attraverso le pagine di questo libero che le ha viste mettersi in gioco chiedendo a tutti i lettori di passare parola attraverso non una favola ma un frammento di vita reale, un’esperienza concreta.