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Simon Grechi: no agli eccessi, yoga e pilates per star bene

L’attore spiega la nuova filosofia del fitness: niente edonismo ed emulazione, il benessere deve essere studiato ad personam…

Simon Grechi
Courtesy of ©Simon Grechi
Un nuovo spazio per cambiare “la cultura del fisico”. Che non deve essere ricerca narcisistica dell’addome scolpito a tutti i costi, ma sforzo costante teso al proprio, personalizzato, benessere. La 23 Revolution di Roma, in Piazza Antonio Baldini, propone una filosofia di vita, un percorso capace di integrare attività fisica e benessere mentale, alla conquista dell’armonia e del movimento che vale.
 
Lo spazio è stato ideato dall’attore Simon Grechi: nato televisivamente come concorrente della sesta edizione del Grande Fratello, procede la sua carriera con fiction di grande successo come Carabinieri, Tutti pazzi per amore 2, Le tre rose di Eva e il più recente Solo per amore. Ed è proprio lui, tutti i giorni, ad aprire le porte di questo spazio, portavoce della nuova cultura del wellness. 
 
“Viviamo in un periodo di crisi culturale – spiega Simon Grechi – che influenza anche quella del fisico: tutti si improvvisano a far tutto. Sfogliando Instagram, guardano con ammirazione le foto di quelli che hanno il fisico molto scolpito, lo vogliono, ma non si rendono conto di tante variabili, quali ad esempio l’età e le proporzioni di una persona. La 23 Revolution ha come unico fine quello di sottolineare l’importanza dell’insegnamento e non quello dell’emulazione”. 
 
Qui, tra sedute di shiatsu e ayurveda, corsi di yoga e pilates, si imparano tante nuove discipline. Ma, soprattutto, si comprende che la “cultura del culturismo” è l’antitesi del benessere del fisico. La vinyasa, ad esempio, è uno Yoga dinamico che propone posture ben precise per purificare muscoli e organi, e aiuta il corpo ad essere più forte e flessibile. Con la tecnica dell’Ashtanga, invece, che punta tutto sulla respirazione e sullo sguardo, si migliorano la sicurezza e la stabilità fisica e mentale. 
 
“I nostri professionisti, altamente qualificati, trasferiscono, con moduli appositi e tecniche studiate caso per caso, le proprie esperienze all’allievo, che non va mai inteso semplicemente e impersonalmente come “cliente” – prosegue Simon – La cultura della palestra, se fosse vissuta in maniera più umana, porterebbe infatti molti più benefici. Io voglio che le persone cambino mentalità: non devono puntare all’estetica, ma a stare bene, per evitare l’assuefazione e la morbosità da fisico perfetto e per ottenere i risultati migliori per il proprio corpo, che non è mai uguale a quello di un altro”.
 
 
 
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