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Barbie, 55 anni tra successi e critiche

Emblema della frivolezza, ma anche ricordo prezioso dell’infanzia di ogni bambina: Barbie ha compiuto 55 anni

Wallpaper Barbie
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E’ l’incarnazione dell’infanzia da un lato, e dello stereotipo di genere dall’altro. Ha fatto impazzire milioni di bambine in tutto il mondo, e dannare fior fior di femministe. Barbie è un personaggio complesso, ebbene sì, e continua ad esserlo a 55 anni appena compiuti. La bambola Mattel, nata da un’idea della moglie del signor Mattel, Ruth Handler, fu la prima ad incarnare un personaggio adulto, mentre generalmente i bambolotti rappresentavano neonati da accudire. Barbie invece è ultra-femminile e sexy, guida la macchina (decapottabile), ha un guardaroba infinito (che stilisti di ogni sorta le hanno rimpinguato), viaggia, ha una casa bellissima ed anche un camper, ma è anche una brava casalinga con cucina iper-accessoriata. Ha cambiato decine e decine di mestieri, ma si è sempre trattato di fasi brevi, di base rimane una bellissima nullafacente, dedita alle frivolezze, allo shopping e a circondarsi di rosa. Anche le più accanite sostenitrici del mondo di Barbie non possono negare l’evidente stereotipo di genere, tuttavia c’è anche da chiedersi quanto uno stereotipo possa attecchire se controbilanciato da un’educazione completa e aperta.

La questione è ampia e iper-dibattuta. I bambini crescono perpetuando gli modelli che fiabe e giocattoli propinano (il maschietto gioca con i lego o con i soldatini e simili, la femmina prepara il tè, aspetta il Principe Azzurro, accudisce i neonati), e in questo l’industria del merchandising dedicata all’infanzia ha creato imperi. C’è chi sostiene che l’influenza sia tale da plasmare il pensiero, tanto che i bimbi arrivano all’età adulta con un’idea di ‘ruolo’ ben preciso. Tuttavia c’è sempre chi ha giocato con le Barbie ed è diventata ingegnere, dottoressa, scienziata, ministra. Insomma l’evoluzione intellettuale della società, pur essendo ancora lontana anni luce dalla parità globale, ha certamente messo i bastoni fra le ruote al Barbie-pensiero. O almeno si spera.

Ma non è solo questo che alla bambola signorina si critica: se sulla prospettiva femminista molte donne si dissociano, su quella dello stereotipo fisico quasi tutte si ri-incontrano. Barbie propone un modello di fisicità femminile totalmente distaccato dalla realtà, suggerendo l’idea di bellezza legata esclusivamente ad un irrealistico fisico mozzafiato, dai fianchi strettissimi e il seno prorompente. Ma anche qui, è un po’ come il discorso delle modelle troppo magre: sarà responsabilità del ‘simbolo’ o piuttosto di un’educazione corretta far crescere le future donne senza un’idea di perfezione ossessiva? Intanto è arrivata Lammily, la nuova bambola dalla fisicità più realistica, che sfoggia forme più abbondanti e non ipersessualizzate come quelle di Barbie. Ma è in attesa di sbarcare su mercato grazie al crowd funding. Qualunque sia la vostra opinione in merito, un dato è innegabile: mai un giocattolo ha scatenato tanti dibattiti.

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