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La dieta a base vegetale allunga la vita

Quando il cibo fa la differenza: secondo i ricercatori dell’Università di Oxford sarebbero 8,1 milioni le vite risparmiate entro il 2050 seguendo un’alimentazione priva di carne

Alimentazione vegetale 
Courtesy of© AZarubaika/iStock
Per un mondo migliore, la rivoluzione parte dalla tavola. Ebbene sì, mangiare meno carne e più frutta e verdura potrebbe giovare tanto alla saluta umana quanto a quella dell’ambiente: a rivelarlo è stato uno studio condotto dai ricercatori dell’Università di Oxford e pubblicato sulla rivista Proceedings of National Academy of Sciences. Quattro scenari diversi sono stati messi a confronto: uno in cui si mantengono le attuali tendenze alimentari, un altro in cui si limita il consumo di zucchero, calorie e carne rossa (che comprende manzo, vitello, maiale, agnello, montone, cavallo e capra) a 300 grammi alla settimana aumentando però quello di frutta e verdura mentre, gli ultimi due casi, riguardano la dieta vegetariana e quella vegana che, a quanto pare, si rivelano i più interessanti.

Sebbene sia difficile far convergere il mondo intero verso una dieta a base vegetale, come ha detto uno degli autori dello studio, Marco Springmann, iniziare a muovere i primi passi in direzione di un’alimentazione più sostenibile e rispettosa dell’ambiente sarebbe già un buon risultato che porterebbe a evitare la morte di 5,1 milioni di persone l’anno oltre a far scendere del 29% le emissioni di gas serra resposabile del riscaldamento globale. Sale il numero delle vite salvate per chi segue un regime alimentare vegetariano con 7,3 milioni di decessi in meno annui e una riduzione delle emissioni del 63% per arrivare poi a 8,1 milioni di vittime scongiurate se si abbraccia il veganesimo mentre, per quel che concerne la salvaguardia del pianeta, la forbice si allarga e i vantaggi sarebbero notevoli visto che la diminuzione di quei dannosi gas sarebbe del 70%.

I benefici di questa rivoluzione si potrebbero toccare con mano tanto dal punto di vista sanitario quanto da quello ambientale ed economico: ogni anno si andrebbero a risparmiare cifre importanti, tra i 700.000.000.000 e 1 trilione di dollari per quel che concerne spese mediche e giornate lavorative perse senza dimenticare che il cambio di alimentazione sarebbe in grado di ridurre il rischio di contrarre tumori, malattie cardiovascolari e patologie legate all’obesità. A ognuno dunque la sua scelta.