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Natale Giunta, lo chef antimafia

Non è solo la cucina a rendere interessante la storia dello chef Natale Giunta, ma anche il coraggio di denunciare la mafia

Chef Natale Giunta
Natale Giunta

Ci sono chef famosi perché giovani e belli, altri perché ‘particolari’, altri ancora in quanto gourmet d’eccezione. In Italia c’è uno chef noto sicuramente per i suoi piatti e il suo ristorante, ma anche per il coraggio: Natale Giunta, che vive sotto scorta da quando si è ribellato alla mafia.

La sua storia d’amore con la cucina comincia da giovanissimo, ma è nel 2002 che, a Termini Imerese, la sua città, dà il via alla ristorazione: ‘La Nouvelle Cuisine’ è il primo ristorante di alto livello che inaugura. Due anni dopo apre il servizio di catering e successivamente un secondo ristorante ancora nella cittadina in provincia di Palermo, il ‘Mood’. Arriva il successo, che lo porta a collaborare con la Rai e a diventare ospite molto frequente della trasmissione ‘La prova del cuoco’. Ad oggi, il suo ristorante con la ‘R’ maiuscola si trova a Palermo, ‘Il Castello a Mare’, in cui serve i piatti della tradizione rivisitati, in una location estremamente suggestiva. Sono tanti i premi ricevuti, a testimonianza dell’apprezzamento di tutta Italia nei confronti della sua cucina, che mette alla base sempre materie prime di qualità, portando in tavola i sapori della sua terra con un tocco personale e moderno. Intraprende anche un’avventura esterofila per far conoscere la Sicilia, con la manifestazione itinerante ‘Sicilia fish on the road’ che ha toccato Bruxelles, Copenhagen, Colonia, Bangkok, e programma di aprire ristoranti negli Stati Uniti.

Ma successi a parte, c’è un altro aspetto della vita di Natale Giunta che è degno di essere raccontato: egli vive sotto scorta, da quando ha denunciato la richiesta di pagare il pizzo da parte di estorsori del racket. Gli erano stati chiesti pagamenti regolari, estorsione che la mafia impone con minacce e intimidazioni a moltissimi esercenti. Giunta si è rifiutato di scendere al compromesso, si è rivolto alle autorità ed ha denunciato i suoi persecutori. Gli arrestati si proclamano innocenti, e le ultime udienze del tribunale di Palermo sono state palcoscenico di urla e rissa da parte dei familiari degli imputati, le cui richieste difensive sono state interamente respinte. La sentenza arriva il 27 febbraio: condannati. Sette anni e otto mesi a Giovanni Rao e sei anni e otto mesi ad Antonino Lucchese. Ancora da concludersi il processo ad altri tre accusati dello stesso reato che hanno scelto il rito abbreviato. In attesa della sentenza definitiva, quella di Giunta è già stata emessa: deve vivere sotto scorta. Perennemente sotto protezione  da più di un anno per aver avuto il coraggio di denunciare, di ribellarsi, ma convinto e fiero, con quella fierezza di chi sa di aver fatto la cosa giusta.

E nel frattempo per fortuna altri successi e avvenimenti lo impegnano: Natale Giunta è diventato testimonial della campagna d’educazione alla nutrizione ‘Mangiar bene conviene’, che ha preso il via dai pediatri italiani con lo scopo di sensibilizzare i bambini rispetto alla tematica del cibo sano e dello stile di vita corretto. E di entrambi gli aspetti Natale Giunta è il rappresentante perfetto.

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