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Addio conigliette: Playboy saluta il nudo integrale

Finita l’era di trasgressione culturale prodotta dal magazine; ma solo fino alla prossima copertina  

Conigliette e Hugh Hefner 
La Presse

Diciamo che coprirsi oppure non svelare tutto della figura femminile, potrebbe decisamente essere il nuovo nudo. O quantomeno rappresentare il brivido eccitatorio che da esso, o dalla sensazione di avventurarsi in territori sconosciuti, semplicemente è derivato per un lungo periodo di tempo. Playboy, celebre rivista dedicata agli adulti nata nel 1953, non pubblicherà più foto di donne nude nella sua versione cartacea.

FOTO: LE PIU’ FAMOSE CONIGLIETTE DI PLAYBOY

Chissà quindi se Hugh Hefner, ha scelto il cambio editoriale sulla base di questa inversione di tendenza. Tuttavia, la svolta è stata annunciata insieme ad una serie di rinnovamenti che interessano la rivista e che saranno resi noti solamente il prossimo marzo. La decisione è arrivata dopo che Cory Jones, noto top editor della rivista per adulti, ha comunicato il proprio punto di vista naked-free allo stesso Hefner.  

E il creatore dei sogni proibiti della popolazione maschile in tempi di assurdo puritanesimo, si è trovato assolutamente d’accordo con il manager. Secondo fonti indiscrete infatti, sarebbe troppo forte la concorrenza di internet, siti porno e magazine online, che spinti da una innovazione che un tempo fu esclusivamente appannaggio di Playboy, hanno contribuito a normalizzare la figura della donna nuda, fino a depotenziarla.

E facendole così perdere molto del suo fascino proibito e del suo valore sul mercato. Un segno importante dei tempi che investe l’erotismo, e che anche per quanto riguarda il tema della sessualità e dell’immaginario erotico, è esposto come altre sfere della vita privata, a mutare profilo e indirizzo. D’altronde, come certifica la Alliance for Audited Media, la tiratura di Playboy si attesta oggi intorno alle 800.000 copie, contro le circa 5,6 milioni dell’esordio. Eppure, c’è da scommetterci, che la celebre rivista troverà solo nuovi modi per trasgredire, senza rinunciare alla premessa fondamentale sulla quale più di cinquant’anni fa ha deciso di puntare. 

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