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Femminismo in Svezia. Storia di un movimento 

Feminist Initiative rimane sotto la soglia del 4% nonostante i cambiamenti introdotti nella società 

Feminist Initiative group
La Presse
Un partito di femministe? In Italia sarebbe forse considerato l’utopia di una società tradizionale che identifica il femminismo come un movimento tutto sommato accessorio rispetto alle problematiche economiche e che combatte battaglie minori oppure inesistenti. In Svezia invece un gruppo di donne e di uomini è riuscito a portare le cause storiche del movimento al centro del dibattito politico del paese. 
 
Feminist Initiative, è il partito fondato nel 2005 da Gudrun Maria Schyman che per la prima volta nella storia europea conquista un seggio al Parlamento Europeo e ottiene l’endorsement di personaggi del calibro di Pharrell Williams e Jane Fonda. F! nasce nel 2004 dal carisma della Schyman, membro storico del Left Party svedese, che decide di iniziare la propria avventura politica nel solco di alcune battaglie storiche del femminismo attualizzate dalla situazione socio-economica del paese. La Svezia discute dell’abolizione dell’istituzione del matrimonio per fare posto a un organismo indipendente, di genere neutro, che riconosca tutte le forme di amore, compresa la poligamia. Allo stesso modo l’opinione pubblica di sinistra si indigna in quegli anni per la mancata legge sulle quote di genere all’interno delle aziende pubbliche, al contrario di ciò che è appena avvenuto nella vicina Norvegia. Con la nascita di Feminine Initiative, la battaglia si fa subito radicale. Tra le proposte del movimento, la volontà di stabilire una “man tax” sugli uomini per reati come l’abuso sessuale e la violenza domestica e la reiterazione di battaglie storiche della sinistra come la lotta al razzismo e alla discriminazione sociale. Per questo la conquista di un seggio alle elezioni europee del 2014 è una doppia vittoria. F! è il primo partito femminista nella storia dell’Unione Europea ad avere un seggio in Parlamento e per giunta con una candidata svedese di origini rumene, una delle etnie più discriminate d’Europa, a rappresentare il partito.

Ma non è abbastanza. “Molte persone pensano che la Svezia sia una specie di paradiso per le donne in Europa. E’ un mito. – ha dichiarato la Schyman a Reuters – Anche qui ci sono problemi come l’inuguaglianza di trattamento economico e la violenza sulle donne”. Per questo il 2014 è l’anno del grande salto; la candidatura alle elezioni nazionali del 14 settembre 2014 all’interno della coalizione di sinistra che vede schierati socialdemocratici, ex comunisti, Verdi e femministe. Brutte notizie per lo schieramento. Feminist Initiative non ha raggiunto la soglia del 4% necessaria per entrare di diritto nella storia. Ma c’è chi giura che le femministe non si daranno certo per vinte. Le statistiche ufficiali attestano come in Svezia le donne siano ancora pagate il 14% in meno rispetto agli uomini. Un divario ancora tutto da colmare. 

 
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