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Il re degli angeli Elio Fiorucci spegne 80 candeline 

Ha cambiato il concetto di casual e rinnovato la moda con materiali industriali e colorati

Elio Fiorucci
La Presse

E’ il designer che può contare il patrocinio di una forza celeste senza interventi soprannaturali. Elio Fiorucci, lo stilista che negli anni sessanta rinnovò il concetto di moda con suggestioni anglosassoni, colorate, avanguardistiche e anti-sistema, compie 80 anni il prossimo 10 giugno. E di invecchiare proprio non ne vuole sapere.

Dopo una vita dedicata alla ricerca del nuovo, alla creazione di un futuro pop e di una femminilità giocosa, e irriverente, che lo ha portato nell’Olimpo del successo e poi a cedere l’azienda omonima, Fiorucci, al marchio giapponese Edwin International, nel 1990. Eppure, non c’è mai un prima e un dopo per il designer che ha portato un angolo di Carnaby Street anche in Italia e che oggi, da fervente animalista, riscopre nelle battaglie sociali e ambientali, la forza per la vita che caratterizzava le sue creazioni estetiche. 

Sì perché a partire dal 1967, anno di apertura del primo negozio a Milano, molti dei connotati eccentrici del marchio, un vero e proprio inno alla creatività di strada, sono già lì. Per l’apertura dello store, un Adriano Celentano in Cadillac rosa, inaugura uno dei punti vendita più originali dell’epoca. Da lì Fiorucci apre il primo store a Londra a metà degli anni ’70, per proseguire con New York, Los Angeles e molte altre città.

 
Di internazionale infatti, c’è la mente del suo creatore, sempre pronto a sposare nuovi linguaggi. Negli anni ’80, affascinato dalla moda del ballo e dal suo armadio, lancia la moda palestra, producendo body, scaldamuscoli, fasce antisudore e leggins. E a inaugurare quell’anno il party dei 15 anni del brand e una sconosciuta e già eccentrica Madonna. Nel 1990, dopo l’acquisizione giapponese, Elio Fiorucci rimane a dirige la parte creativa fino al 2001, anno nel quale abbandona la guida dell’azienda. Ma l’eredità, quella di un immaginario controverso e anarchico, guida ancora uno dei simboli del made in Italy nel mondo. 
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