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Sednaoui, la mia commedia al Festival

L’attrice a Roma per Soap Opera con un curriculum di tutto rispetto tra cinema e impegno civile

Elisa Sednaoui
La Presse
Non chiamatela solo bella, perché aldilà di un volto dal profilo esotico, parenti famosi e l’attività di modella, Elisa Sednaoui ha filantropia da vendere. L’attrice franco-italo-egiziana, arriva al Festival di Roma con l’ultimo film di Alessandro Genovesi a e ostenta una calma serafica di chi sa di non essere schiava della dittatura della bellezza come unica forma di talento. 
 
La ventisettenne, madre italiana, padre egiziano e passaporto da cittadina del mondo, ha un passato di modella corteggiata dai brand più in voga. Proenza Schouler, Jason Wu, Giorgio Armani e Karl Lagerfeld, solo per citarne alcuni. D’altronde qualche indizio di un’esistenza votata all’arte e alla moda era già nell’aria. Elisa è infatti la figlioccia del celebre shoe designer Christian Loubuotin, ma prima che l’immaginario collettivo la inquadri come l’ennesima socialite spensierata del jet set internazionale, c’è qualcosa che il pubblico deve sapere.

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La Sednaoui non sembrare prediligere solamente i ruoli da femme fatale. Nel 2011 ha recitato nel cast dell’italiano La Leggenda di Kaspar Hauser, un film appartenente al circuito indipendente e dal tono metafisico, girato in bianco e nero. Oltre ai successi professionali, è diventata mamma giovanissima. A venticinque anni il primo figlio, e nel 2013 il secondo, nato dall’unione con il gallerista Alex Dellal, il facoltoso gallerista londinese già ex di Charlotte Casiraghi.

E come se non bastasse l’attrice, già famosa, già mamma e già sufficientemente coraggiosa da scegliere ruoli attraverso i quali non può fare affidamento unicamente sulla bellezza, ha persino un forte impegno nel sociale. Nel 2013 fonda la Elisa Sednaoui Foundation, un’organizzazione no-profit che si occupa di sviluppare programmi di educazione culturale per i bambini egiziani. Nel 2014 prende vita il primo progetto della Fondazione; un workshop artistico organizzato a Luxor, nel paese mediorientale. E l’engagement nei diritti civili non si ferma alle azioni di sostegno nei confronti delle persone meno fortunate. Anche da filmaker la Sednaoui volge il proprio sguardo verso realtà spesso dimenticate.

L’attrice ha infatti girato nel 2012 Kullu Tamam, un documentario che racconta la vita dell’Egitto post-Mubarak e della riscoperta da parte degli abitanti delle zone rurali di una nuova ritrovata libertà di espressione dopo la fine della dittatura. A Roma, il ruolo che interpreta nel film di Alessandro Genovesi, è quello della femme fatale un po’ misteriosa che arriva da lontano ma che non ci sta a essere imprigionata nei soliti cliché al femminile. Per l’attrice, l’esperienza all’interno del cast di Soap Opera, è stata l’occasione ideale per osservare da vicino diversi modi di raccontare la femminilità: “Penso che la presenza femminile nel film sia equilibrata. Con tre tipi di donne diverse, è stato diretto da un uomo che è riuscito a esprimere grande sensibilità nei confronti del genere femminile”.