Pubblicato il

Rosso… come un cavolo

Il suo colore unico lo distingue dagli altri cavoli, ma come loro anche il cappuccio rosso vanta importanti virtù

Cavolo rosso crudo
istockphotos
Il cavolo rosso, anche noto come cavolo cappuccio rosso (e non manca chi lo chiama verza rossa, cavolo viola, cavolo blu) gode rispetto agli altri cavoli di un colore incredibilmente vivace, che tinge la monotonia delle tinte invernali con il suo ciclamino-violaceo. Appallottolato e compatto come un cavolo cappuccio, con dalle foglie lisce, carnose e croccanti, il cavolo rosso si distingue dal suo parente bianco-verde per la presenza di antocianine, sostanze che appartengono al gruppo dei flavonoidi; questo pigmento permette alla pianta di cambiare tonalità in base al pH del terreno.


 

Il cavolo rosso è molto diffuso nell’Europa del nord, dove cresce senza problemi nonostante i climi rigidi, essendo anche più resistente del cappuccio classico – che spesso viene convertito in crauto per essere disponibile durante l’inverno. Ci sono altre differenze importanti che distinguono il cavolo rosso dal cappuccio comune, e si trovano nella sfera nutrizionale. Quello rosso infatti è molto più ricco in termini di vitamine e minerali, in particolare apporta molta più pro vitamina A, ferro e potassio; abbonda anche la vitamina C, che insieme alla prima forma un’alleanza importante di antiossidanti. A tale proposito, sono le antocianine prima citate le vere protagoniste dei benefici del cavolo rosso: questi pigmenti fenolici rendono questo ortaggio altamente antiossidante, alleato prezioso della rigenerazione cellulare e nemico acerrimo dei radicali liberi. Si aggiunge alla lista delle sue virtù anche la capacità dei polifenoli di regolare il colesterolo nel sangue, mentre l’abbondanza di fibra presente è preziosissima per la flora intestinale. 
 
Insomma un ortaggio portentoso, forse troppo poco usato alle nostre latitudini rispetto all’abbondanza di benefici che apporta. Per godere della vitamina C presente occorre consumarlo crudo, come contorno e protagonista di originali insalate (provate l’abbinamento con le mele); dal punto di vista del palato è ottimo anche cotto, ma tende a perdere la colorazione (e a macchiare molto mani e tessuti) diventando bluastro: se aggiungete un po’ di aceto o limone alla cottura conserverà il suo rosso-violaceo. E’ ottimo se conservato in salamoia.