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Adidas disegna le sneakers-tattoo

Il marchio tedesco strizza l’occhio ai fashion victim del calcio con un modello che coniuga tecnologia avanzata. E creatività estrema

Adidas Tattoo Limited Sneakers
Courtesy of Adidas Press Office
Non più tatuaggi sulla pelle ma direttamente sulle scarpe o, meglio, sugli “scarpini” da calcio. Con le Adizero F50 Tattoo Pack, in uscita sul mercato proprio in questi giorni, Adidas dà pieno sfogo alla propria creatività e al marketing più spinto. Basandosi sul gioco degli opposti che mette in relazione elementi apparentemente in antitesi ma che invece dipendono l’uno dall’altro e dunque si attraggono, il marchio tedesco si ispira a campioni che sanno stare al centro dell’attenzione e che non vogliono mezze misure.
Il tema è l’ossimoro “love and hate”, amore e odio. Ogni paio di scarpini ha una stampa tatuaggio opposta all’altra: la destra ha un minaccioso teschio nero che sottolinea la forza, la potenza e l’invidia; la sinistra presenta colori sgargianti e disegni di vario tipo tra cui spicca una rosa a testimonianza dell’amore del giocatore per il gioco. Sono insieme aggressive ed eleganti, fashion e tecnologicamente avanzate. Lo strato in rilievo 3D dribbletex sulla tomaia consente una migliore velocità nel dribbling mentre la configurazione dei tacchetti garantiscono la massima mobilità.

Le Adizero F50 Tattoo Pack sono in vendita a partire da questa settimana presso i punti vendita Adidas, i rivenditori e negozi specializzati di tutto il mondo
 

A ben guardare si tratta dell’evoluzione di uno stile fatto di estremi opposti che nel calcio trova terreno fertile. Buoni e cattivi, bene e male, campioni e non. Quando si tratta di calciatori appare quanto mai facile citare esempi di uomini capaci di cose grandi e altre pessime. Il Maradona fuoriclasse in campo e uomo dalle mille debolezze fuori. Il Balotelli qualche volta campione, tante altre no. George Best e Paul Gascoigne, esempi puri di genio e sregolatezza. Insomma gente amata e odiata, spintasi fino ai massimi livelli ma poi dannatamente precipitata nel baratro. A volte per risorgere ancora, altre no. I produttori di scarpe da gioco hanno da tempo interpretato a modo loro questo ossimoro. Dopo un’epoca in cui lo scarpino era rigorosamente e inequivocabilmente nero, negli anni ’90 arrivava il “colore”: bianco, blu, rosso, come quella che George Weah sfoggiava nel suo miglior periodo milanista. Molto più recente la “rivoluzione” del colore alternato sulle due scarpe. Una scelta apparentemente avventata, ma che invece i calciatori hanno quasi subito dimostrato di saper apprezzare. Perché il doppio colore è una scelta di personalità, che distingue dalla massa, fa parlare e sparlare. Almeno fin quando diventa di nuovo normalità, visto che sono ormai tantissimi sono i giocatori convertiti al bicolore. E allora non è difficile immaginare che la F50 Tatto Pack potrà diventare la nuova frontiera del calciatore dichiaratamente “fashionista” dei nostri tempi.
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