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Tiffany: ora fare colazione è davvero possibile!

A distanza di 56 anni, il sogno di Audrey Hepburn, nei panni di Holly Golightly, è diventato realtà

Tiffany
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“Se io trovassi un posto a questo mondo che mi facesse sentire come da Tiffany… comprerei i mobili e darei al gatto un nome!”. Lo diceva Audrey Hepburn nei panni di Holly Golightly nel film iconico Colazione da Tiffany, 1961, tratto dall’omonimo romanzo di Truman Capote. Oggi quel desiderio è diventato realtà. A distanza di 56 anni, il luogo esiste. Ed è davvero possibile farvi colazione.

Innanzitutto un po’ di storia. L’azienda è stata fondata da Charles Lewis Tiffany e John B. Young a Manhattan. All’inizio il negozio vendeva tantissimi articoli, anche quelli di cancelleria. E si chiamava solo Tiffany. Fu con l’ingresso nel mercato di John B. Young che il nome mutò. Il primo negozio venne inaugurato il 14 settembre 1837 al n°259 di Broadway. Tre le date importanti, che ne hanno cambiato la natura: nel 1848, Charles acquista i gioielli della Corona di Francia; nel 1878 partecipa all’Esposizione Universale di Parigi; qualche anno dopo introduce nuovi materiali per la creazione dei suoi gioielli. Specializzandosi sempre di più.

Oggi il mitico gioielliere newyorchese, vicino di casa della Trump Tower, ha aperto il suo primo ristorante all’interno della flagship su Fifth Avenue. Si chiama Blue Box Cafè, si trova al quarto piano. E secondo “Vanity Fair” sembra di far colazione all’interno di una delle celebri scatole azzurre in cui vengono impacchettati i preziosi prodotti del brand.

Ma quanto costa fare colazione da Tiffany?

Azzurro è infatti il leitmotiv degli arredi e delle stoviglie. Il menu è semplice e stagionale con “classici americani” con qualche modifica stilistica. E un menu non tanto accessibile. Caffè e croissant, serviti con toast di avocado, uova tartufate o il classico salmone affumicato sul bagel, costano 29 dollari. A pranzo, invece, con 39 dollari potete consumare un antipasto e un sandwich o un’insalata.

Lo sfarzo è anche a tavola, insomma. “Il caffè e il restauro del quarto piano riflettono il desiderio di offrire una esperienza di lusso moderno”, ha dichiarato infatti Reed Krakoff, direttore artistico del marchio. Il cibo, però, non è l’unica ‘attrattiva’ del locale: alzandosi da tavola, infatti, i clienti potranno acquistare oggetti della collezione casa, profumi e articoli per neonati.

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