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Mazi Mas, la cucina che favorisce l’integrazione

Dalla cooperazione tra donne è nato un ristorante itinerante che si aggira per le vie di Londra

Team Mazi Mas
Courtesy of©Mazì Mas 2014

Un’uscita a cena è un momento che, puntualmente, ogni cittadino del mondo si concede. Fuori le mura di casa tutto ha un sapore diverso, un buon piatto ed un buon bicchiere di vino fanno la differenza, soprattutto quando il ristorante prediletto ha qualcosa di speciale. Londra non è solo il paese dei fish&chips: tra le vie più cosmopolite della città si nasconde una piccola perla, il Mazi Mas che, in greco, significa “con noi”. A scegliere il nome lei, la fondatrice, Nikandre Kocpke una donna di polso che, oltre al suo titolo da chef, da sempre si interessa dei diritti dei rifugiati, motivo per cui, ispirandosi alla sua madrina, Maria Maroulis, ha deciso di vivere il suo sogno interrotto dal proibitivo marito: quello di cucinare per gli altri, un riscatto che offre a tutte le donne quello che spesso le viene negato.

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Su carta è un ristorante pop-up ma, in realtà, si tratta di una piattaforma solidale che permette di aiutare le donne che, per motivi familiari, barriere culturali e linguistiche, hanno bisogno di acquisire indipendenza economica, esperienza professionale e sostegno emozionale, una porta di accesso che, in punta di piedi, permette di accedere al mondo professionale. Imparando un mestiere infatti tutte le donne che hanno lottano con una, nessuna e centomila difficoltà, possono assicurarsi un divenire più sereno e, recuperando quello sprint ormai peso, possono trovare la giusta motivazione per mettersi in proprio e coronare i sogni di sempre.

Si tratta dunque di un’impresa collettiva itinerante, un piccolo ristorante con soli 50 coperti che propone alla clientela un menù speciale, delizie dal sapore etnico che vengono dal bagaglio di ogni singola personalità, donne dal passato molto diverso ma tutte accomunate dall’amore per la cucina: c’è Aissatou che dal Senegal ha portato la ricetta del thiebu Dien o ancora Marlith con i sapori peruviani e che dire di Azeb che, dall’Etiopia, delizia con piatti come Dorowet, Mncetabish, Gulash e Kefto e, a detta di suo figlio, “Quando mangio il cibo di mia madre è come andare in paradiso!”.

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Se mai avanzasse qualcosa, nulla finisce tra i rifiuti bensì viene portato a casa dalle stesse dipendenti o ancora viene consegnato alle mense al fine di sfamare i più bisognosi. I prezzi sono decisamente modici, nonostante l’altissima qualità del cibo e gli ingredienti siano biologici e, quando possibile a chilometro 0, per le portate principali si arrivano a spendere circa 8 sterline, per antipasti e dolci circa 3.50 sterline.

Visto il successo dell’iniziativa, grandi novità si prospettano all’orizzonte: per la fine della prossima estate infatti è prevista l’apertura di una sede vera e propria, un ristorante piccolo ma fisso che possa essere un punto di riferimento per chi vuole fare il giro del mondo in tavola. Verrà lanciata nei prossimi mesi una campagna di crowdfunding e si spera che, grazie alla generosità delle persone, sarà possibile portare avanti e perfezionare il progetto e regalare un sorriso ed il giusto riscatto a chi desidera provare la ricetta della felicità.

Informazioni utili:
www.mazimas.co.uk