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Frushi, la frutta è servita

Passato di moda il classico sushi giapponese, riflettori puntati sulla frutta, meglio se esotica, servita con riso in un mix di sapori esplosivo

Frushi, il sushi alla frutta
Courtesy of©NopparatTosati/iStock

Se eravate abituati a ordinare sushi, la rivoluzione in tavola sposta l’attenzione dal pesce alla frutta: si cambia linguaggio, benvenuta alla frushi mania, il nuovo modo di consumare banane, frutti di bosco, ananas e altre delizie in compagnia del riso per un eccezionale combinazioni di sapori. La moda viene dagli States là dove, gli chef del celebre ristorante Orange, si sono misurati con la loro creatività mixando ingredienti che fanno bene al fisico e all’umore e, ovviamente, sono 100% naturali.

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Una ghiottoneria del genere si è inserita a pieno titolo nei menù più raffinati del mondo intero, Italia compresa, là dove è stato il pasticcere Luca Montersino ad abbracciare questa tendenza rendendola protagonista nelle sue ricette. Si tratta comunque di una scelta semplice e veloce da proporre in tavola, interessante soprattutto in vista dell’estate data la sua freschezza nonché la facile preparazione.

Tanti i suoi aspetti positivi: in primis è una scelta salutare ma, allo stesso tempo, è un piatto economico dati i costi contenuti dei suoi componenti ed è ideale da consumare in ogni fase della giornata, va bene come spuntino mattutino, come light lunch e anche come aperitivo in luogo delle classiche pizzette, arachidi, patatine etc., perfetto soprattutto per chi ama mangiare sano e chi segue un tipo di alimentazione vegetariana.

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Come si prepara? Basta tanta fantasia: per ottenere circa 15 rotolini si sceglie la frutta che si intende rendere protagonista, ne bastano 500 gr, optando preferibilmente per quella di stagione. Si prestano bene avocado, kiwi, uva, pesche, fragole etc., l’importante è abbondare con i colori per uno spettacolare effetto scenografico; si lava poi il tutto, si taglia in listelli delle stesse dimensioni e si conserva per la guarnizione.

Successivamente si prepara il riso, 250 gr sono sufficienti, lavato e scolato, prestando molta attenzione alla cottura, di media bastano 15 minuti ma molto dipende dalla qualità prescelta; per regolarsi è necessario verificare che l’acqua sia stata assorbita completamente. A questo punto si vanno ad aggiungere 50 gr di aceto di riso e, una volta freddato e ottenuta una corposa consistenza, si può lavorare andando a creare delle palline dalla forma ovale a cui andrà applicato all’interno il composto precedentemente preparato che andrà a formarne il cuore oppure, chi preferisce, può adagiare semplicemente un frutto sopra la superficie di ogni pezzo aiutandosi con del miele o con un paio di cucchiai di sciroppo d’acero per favorirne l’aderenza andando anche ad esercitare una piccola ma delicata pressione con le dita.

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Una volta pronto lasciare riposare in frigo per almeno un’ora. In luogo della tradizionale salsa di soia o del wasabi ci si avvale dello yogurt, al naturale, al cocco o alla vaniglia, a libero piacimento e, per decorare e servire, si possono adagiare delle foglie di mente sul piatto da portata e personalizzare con l’aggiunta di spezie.

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