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Rivoluzione sull’etichetta: i 10 grandi cambiamenti

Un nuovo codice europeo per tutelare consumatori sui prodotti alimentari, per un acquisto in totale sicurezza

 Etichette, alimentari, supermercato
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Cambiano le regole europee per le etichettature alimentari. E d’ora in poi sarà obbligatorio indicare tutto. Un’esigenza soprattutto per tutti coloro che soffrono di allergie: secondo la SIAAIC, Società Italiana Allergologia, Asma ed Immunologia Clinica, la percezione di intolleranze alimentari supera il 40%, le vere allergie alimentari interessano circa l’8-10 % della popolazione, la malattia celiaca riguarda l’1% della popolazione. In Italia a soffrirne sono oltre tre milioni, cifra quasi raddoppiata nel corso degli ultimi dieci anni. Sono i bambini le prime vittime, con il 6% degli interessati, contro il 4% degli adulti. 
 
Ma sono anche altre le ragioni alla base: una maggiore trasparenza, infatti, aiuta il consumatore a scoprire esattamente cosa non comprare, a tutela di quelli che possono essere scelte alimentari o filosofie di vita. Per evitare che il cibo vada a male, per scansare un prodotto che si crede fintamente autoctono. Ad esempio. Ecco, in dieci semplici punti, tutte le nuove indicazioni obbligatorie che seguono l’applicazione delle norme europee sulla fornitura di informazioni sugli alimenti ai consumatori (Reg. UE 1169/2011).
 
1) Sostanze allergizzanti: maggiore evidenza per le informazioni sulla presenza di sostanze allergizzanti o che procurano intolleranze con maggiore evidenza rispetto alle altre informazioni, ad esempio sottolineandole o mettendole in grassetto nella lista degli ingredienti.
 
2) Oli e grassi utilizzati: niente più generalizzazioni, bisogna specificare quale tipo di olio o di grasso è stato utilizzato in etichetta. Inoltre, se gli oli o i grassi utilizzati sono stati idrogenati, sarà obbligatorio indicare «totalmente o parzialmente idrogenato», a seconda dei casi.
 
3) Data di congelamento: occorre indicare la data di congelamento mentre nel caso di alimenti che sono stati congelati prima della vendita e sono venduti decongelati, la denominazione dell’alimento è accompagnata dalla designazione “decongelato”.
 
4) Etichette più leggibili: caratteri più chiari e grandi, con una dimensione minima di almeno 1,2 mm (o 0,9 nel caso di confezioni piccole) per rendere più agevole la lettura.
 
5) Ristoranti e allergie: tutte le attività di commercio dovranno comunicare gli allergeni, tramite adeguati supporti ben visibili al cliente. Secondo la SIAAIC, gli alimenti più a rischio sono, per i più piccoli, latte e uova, mentre, per gli adulti, crostacei, pesce, soia e frutta con guscio.
 
6) Ingredienti succedanei: quando si sostituisce un ingrediente normalmente utilizzato, in un particolare prodotto, con un altro ingrediente, andrà specificato immediatamente accanto al nome del prodotto, utilizzando caratteri adeguati.
 
7) Responsabile dell’alimento: sarà indicato sempre l’operatore con il cui nome o con la cui ragione sociale è commercializzato il prodotto. 
 
8) Stabilimento di produzione: l’indicazione ora diventa facoltativa, l’importante che non generi confusione nel consumatore rispetto all’indicazione obbligatoria del nome e dell’indirizzo del soggetto responsabile dell’etichettatura.
 
9) Luogo di allevamento e macellazione: dal prossimo aprile 2015, dovranno essere indicati in etichetta luogo di allevamento e di macellazione di carni suine e ovi-caprine.
 
10) Opportune specifiche anche sull’indicazione dello stato fisico degli ingredienti, sulla presenza di caffeina e sulla data di scadenza, che dovrà essere riportata su ogni singola porzione preconfezionata e non più solo sulla confezione esterna.

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