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Fare coming out è ancora difficile

Lo afferma uno studio condotto tra i giovani tedeschi. Ecco le ragioni

Mano nella mano
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L’omosessualità è sempre più accettata in Europa, ma fare coming out rimane difficile, soprattutto per i più giovani. Lo afferma uno studio tedesco, condotto dal Deutsches Jugendinstitut (DJI), istituto che si occupa di studi sociali con focus su bambini, giovani, famiglie. Rivelare alle famiglie, agli amici, ai compagni di scuola o di università il proprio orientamento e identità di genere è ancora un passo difficile, afferma lo studio condotto dalle ricercatrici Claudia Krell e Kerstin Oldemeier. 
 
L’indagine, che si intitola ‘Coming out – und dann?’ (Coming out – e poi? ndr) è la più vasta mai condotta in Germania su questo tema, ed ha coinvolto 5000 gay, lesbiche, bisessuali e trans tra i 14 e i 27 anni. La maggior parte dei giovani ha affermato di aver fatto il ‘coming out interiore’ tra i 13 e i 16 anni, ma di non averlo esternato fino ai 17/18 anni. Fare coming out è una tappa importante ma difficile, e la ragione di questa difficoltà sta nella maggior parte dei casi nella paura di suscitare reazioni negative. 6 giovani LGBT su 10 (parliamo sempre della Germania) pensano che la loro famiglia non prenda sul serio la loro identità di genere e il loro orientamento sessuale. Circa la metà, lamenta che i genitori – ma anche i fratelli e le sorelle – ignorano deliberatamente la questione. C’è poi un 17% degli intervistati che afferma di essere stato vittima di prese in giro o insulti da parte dei propri familiari, il 4% ha ricevuto intimidazioni e minacce e il 3% ha subito attacchi fisici. 
 
Ecco che la paura di essere rifiutati dalle persone care crea uno stato di ansia, e rivelare il proprio orientamento sessuale diventa una tappa angosciante anziché naturale. Il 70% degli intervistati teme che la propria famiglia rigetti, il 60% dichiara di aspettarsi problemi a scuola o sul luogo di lavoro, il 20% teme di essere vittima di violenza. A proposito del sistema scolastico tedesco, la ricerca fa emergere che gli istituti superiori sono luoghi dove non è raro subire discriminazioni: secondo il 43% degli intervistati, i loro professori non dimostrano alcuno sdegno di fronte a insulti di stampo discriminatorio per quanto riguarda l’orientamento sessuale. Inoltre, le tematiche LGBT non sono mai state affrontate nelle loro classi.
 
Nonostante le difficoltà, concludono le autrici dello studio, il coming out si fa lo stesso perché è una importante strategia di emancipazione, un passaggio fondamentale per vivere in maniera aperta e autonoma la propria vita. La società si sta evolvendo in una direzione verso cui gli ostacoli si appianeranno sempre di più, ma il percorso in molti casi è ancora impervio. 
 
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