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Kathryn Bigelow trionfa agli Oscar 2010

Mentre in Italia inizia l’otto marzo, a Hollywood per la prima volta una donna si aggiudica il premio al miglior film e alla migliore regia nella notte degli Oscar

Kathryn Bigelow
AP

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Mentre in Italia scoccava l’otto marzo, nel Kodak Theatre di Hollywood, il tempio degli Academy Awards, una donna di ferro conquistava la più ambita delle statuette dorate, quella al miglior film e alla miglior regia. Kathryn Bigelow, classe 1951, è stata la grande trionfatrice della notte degli Oscar hollywoodiani, e la prima donna della storia del cinema hollywoodiano a ottenere il premio alla miglior regia.

Una sfida assolutamente inattesa, quella vinta dalla Bigelow, che l’ha vista contrapposta all’ex marito, James Cameron, assoluto favorito nelle ore precedenti all’assegnazione delle statuette: per il suo “Avatar”, già campione d’incassi di tutti i tempi al botteghino, si prevedeva una pioggia di premi. Ne ha portati a casa “solo” tre, tra i più scontati (quello alla miglior scenografia, alla fotografia e agli effetti speciali), contro i sei assegnati alla pellicola diretta dalla Bigelow, “The Hurt Locker”.

Un film anomalo e uscito due anni fa quasi in sordina, a giudicare dalla scarsa visibilità data dai botteghini di tutto il mondo, “The Hurt Locker” affronta un tema quasi tabu per il pantheon hollywoodiano, la guerra in Iraq e i postumi che un’esperienza del genere lascia in chi l’ha vissuta e combattuta, con la fatica di tornare alla vita di tutti i giorni. La Bigelow affronta coraggiosamente e con tenacia un argomento che è una ferita aperta per gli americani, e al momento di ritirare la statuetta che la consacra miglior regista 2010 dedica il suo lavoro a tutti gli uomini in divisa in tutte le parti del mondo.

La vittoria di Kathryn Bigelow arriva dopo una carriera divisa tra il cinema indipendente (“The loveless”, 1983) e il mainstream hollywoodiano (“Blue Steel – Bersaglio mortale”, 1990; “Point Break”, 1991). Nel 1995 aveva diretto un avvincente thriller fantascientifico, “Strange Days”, co – prodotto proprio da James Cameron, con cui è stata sposata per qualche anno.

Proprio questo legame con “Big Jim”, come Cameron viene definito dal suo staff, ha dato alla sfida della notte degli Oscar 2010 un sapore tutto particolare, ancora più dolce per le donne che ormai a tutti i livelli contribuiscono a rendere grande l’arte cinematografica: un film semi – sconosciuto batte la corazzata “Avatar”, una regista anomala batte il kolossal-maker abbonato al successo, una donna arriva sul podio più alto degli Academy Awards strappando l’Oscar più dorato (e altri cinque) all’ex marito e re di Hollywood… gli Oscar non avrebbero potuto stupire di più quest’anno.

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