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Nicole: Aussie’s pride

Un’altra eroina interpretata da Nicole Kidman si prepara a conquistare il mondo grazie ad armi che vanno oltre la seduzione.

Nicole Kidman
LaPresse

Il fatto che sia un “orgoglio in patria” è cosa legittima, visti i numerosi capolavori che la Kidman ha regalato al mondo negli ultimi anni. Ma oggi l’Australia, di terra rossa come lei di chioma, ha un’altra buona ragione per identificarsi in pieno con la sua stella più brillante. E la ragione si chiama Einar, transessuale all’avanguardia, protagonista dell’ultimo film interpretato e prodotto da Nicole, “The danish girl”.

Non che la sua Sydney sia popolata solo da gay, lesbiche e transgender, ma certo, di questi, è vera e propria Mecca, grazie ad una mentalità “di costume” tra le più aperte del globo. Sono passati 18 anni da quando “Priscilla, the queen of the desert” (Stephan Elliot, 1994) emozionava, scioccava, raccontava la realtà emergente delle drag-queens, restituendo loro spessore umano grazie all’ironia e al coraggio dei suoi attori. Ed oggi la Kidman presta faccia e denaro alla stessa “giusta causa”, raccontando una storia che merita di essere raccontata. Per romanticismo, originalità e soprattutto per il messaggio di tolleranza che serpeggia tra le vicende di Einar e Greta Wegener, interpretata quest’ultima da Charlize Theron.

Guarda caso, le due attrici sono entrambi premio Oscar per le rispettive interpretazioni in ruoli di lesbiche “storiche”, l’una nei panni di Virginia Wolf (“The Hours”, Stephen Daldry, 2002) l’altra in quelli della serial-killer di “Monster” (Patty Jenkins, 2003). In “La Danese” (titolo italiano) le ritroviamo fianco a fianco, nei ruoli di marito e moglie, celebri per i loro ritratti d’autore nella Copenhagen ruggente degli anni 20.

La coppia, inizialmente eterosessuale, si lascia trascinare da un travestimento iniziato per caso, quando Einar, sostituendo la modella di Greta, si scopre meravigliosamente a proprio agio nelle sembianze femminili (e come dargli torto trattandosi di Nicole!). Presentata come sorella di Einar, Lili inizia la sua vita pubblica insieme a Greta, fino al cambio di sesso avvenuto nel 1931, il primo documentato nella storia della chirurgia. Stando al quotidiano “Hollywood reporter” (ANSA) l’attesissima pellicola, per molti già in odore di Oscar, sarà diretta da Adan Tucker sull’adattamento letterario dell’omonimo libro (David Ebershoff, 2000, Viking), sceneggiato da Lucinda Cox.

E a quanto pare, la splendida Nicole (che di androgino ha solo le strettissime curve) ha già preso gusto a virare al maschile la sua delicata femminilità. E mentre un altro divo, Sean Penn, si unisce al coro omo-solidale interpretando in “Milk” (Gus Van Sant, 2008) il primo politico ufficialmente gay nella storia degli States, la “sheila” più sexy d’Australia già si prepara al bis. A breve la vedremo nella parte di bisessuale nel biopic sul musicista Dusty Springfield. Ma su questo progetto è ancora tutto da scoprire…