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Il ritorno di Winona

Il 2009 è l’anno del rilancio per Winona Ryder, che torna nelle sale con “Star Trek” e “Le vite private di Pippa Lee”

Winona Ryder

E’ da vent’anni nell’immaginario di tutti l’eterna ragazzina del cinema americano. Winona Ryder, classe 1971, occupa un posto speciale nello star system di Hollywood, esplosa nel 1989 con il film “Schegge di follia”, che l’ha consacrata al ruolo di icona per milioni di adolescenti americani e non solo. Da quel momento la carriera di questa attrice, americana di nascita ma di origini est-europee (il padre è russo e la madre di rumena) è decollata con “Edward mani di forbice” (1990), “Dracula di Bram Stoker” (1992) e “L’età dell’innocenza” (1993).

Diretta da mostri sacri del cinema come Tim Burton, Francis Ford Coppola e Martin Scorsese, Winona entra stabilmente nell’empireo del cinema hollywoodiano, inaugurando una sequela di film (una trentina in vent’anni) che la vedranno spesso interprete di ruoli fuori dal comune. Con la carriera decolla anche la sua vita tormentata e spesso caotica, a cominciare dai suoi amori più famosi: dopo la relazione con Johnny Depp, Winona si legherà, tra gli altri, al musicista David Pirner, a Billie Joe Armstrong dei Green Day, a Matt Damon.

Ma sarà un altro episodio della sua vita a darla in pasto ai giornali scandalistici di tutto il mondo e a determinare una brusca battuta d’arresto per la sua carriera: nel dicembre del 2001 viene fermata all’uscita del grande magazzino “Sacks Avenue” di Beverly Hills carica di vestiti e accessori non pagati per un valore di oltre 5000 dollari. Il processo che seguirà questo scandalo attirerà le attenzioni di cronisti e pubblico, e segnerà un momento buio della vita di Winona, riconosciuta colpevole di taccheggio dai giurati.

Dopo qualche anno di assenza, la Ryder è tornata con qualche piccolo ruolo, ma il vero rilancio è avvenuto proprio quest’anno, con la partecipazione al blockbuster americano “Star Trek” di Abrams e al delicato “Vite private di Pippa Lee”, in cui ha recitato accanto a Robin Wright Penn, Julianne Moore e Monica Bellucci. Anticipata dalla partecipazione, lo scorso anno, al film “The informers” di Gregor Jordan, ispirato alla raccolta di storie brevi “Acqua dal sole” di Bret Eston Ellis, questa nuova fase della carriera (e, si spera, anche della vita) dell’attrice sembrerebbe averla riportata al centro del suo mondo, quello del cinema, più serena: ai giornalisti che l’hanno intervistata in Italia a luglio, in occasione della sua partecipazione al Giffoni Film Festival, ha infatti dichiarato di aver imparato a prendersi qualche pausa e a ricavarsi spazi dal lavoro che le consentano di trovare un equilibrio interno.

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