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Parc de la Villette: la riconversione verde

Sulle ceneri del vecchio mattatoio di Parigi sorge un nuovo parco divenuto oggi uno dei maggiori poli culturali della capitale francese

Géode, Parc de la Villette

Nel 1974 a Parigi viene chiuso lo stabilimento che da un secolo ospitava il mattatoio della città. L’avvento dell’industria frigorifera negli anni ’50 aveva decretato la fine dell’attività del macello e con esso la chiusura di un immenso polo industriale che costituiva una vera e propria città nella città.

Il recupero della Villette comincia nel 1980, quando il Comune decide di trasformarlo in un enorme parco culturale di 35 ettari. Il nuovo complesso risponde al tempo stesso ad un’esigenza di tutela dell’ambiente e di promozione culturale. Il progetto interviene su un’area degradata, mediante una vera e propria riconversione eco – compatibile: sulle ceneri del mattatoio non dovevano tornare ad esserci nuovi complessi industriali, bensì una zona verde da restituire ai cittadini.

Sviluppando il progetto originario dell’architetto Bernard Tschumi, si è proceduto abbattendo l’area del macello e bonificando il Canale de l’Ourq che scorre al suo interno, dividendo in due il parco. In seguito ci si è dedicati alla costruzione di diversi complessi culturali e sportivi. Tra questi, i maggiori sono il Museo della Musica (Cité de la Musique), il Museo della Scienza e della Tecnica (Cité des Sciences et de l’ Industrie), il cinema emisferico (Géode), quello in 3d (Cinax), sale concerti (Zenith, Trabendo, etc), teatro (Tarmac) e maneggio (Centre Equestre).

Si trattava inoltre di rivitalizzare la periferia est di Parigi, integrandola con il resto della città, immaginando un continuum paesaggistico che consentisse di accedervi facilmente: oggi sono finalmente completati i 30 km di pista ciclabile che partendo dal Bassin de la Villette, attraversano il parco, per concludersi nella grande riserva naturale di Sevran.

La Villette include inoltre numerose tipologie di giardini, espressamente pensate per contenere e tutelare le diverse specie botaniche. Nel complesso dei “Giardini Paesaggistici”, le piante provenienti dai quattro angoli del mondo vengono coltivate su apposite piattaforme sopraelevate: in quest’area è possibile passeggiare liberamente tra fiori, frutti ed ortaggi, osservando i diversi metodi di coltivazione biologica, discutendo con i giardinieri, seguendo una visita guidata, o partecipando ai tanti laboratori botanici.

I “Giardini Tematici” sono invece stati concepiti con l’aiuto di paesaggisti, architetti, pittori, scultori e musicisti. Si tratta di 12 piccoli microcosmi, in cui è stata ricreata una particolare ambientazione a tema: dal Giardino delle Viti, a quello dei Bamboo, fino ai mirabolanti Giardini degli Specchi, del Dragone, delle Ombre e delle Vertigini, veri e propri parchi di divertimento dedicati ai più piccoli.

Al confine tra la città e la periferia, La Villette è oggi il più grande parco della capitale francese: un mirabile esempio di riconversione ecologia   che trasforma un polo industriale senza futuro in un’area verde ad impatto zero, dove ambiente, cultura ed intrattenimento si fondono armonicamente.

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