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Kids’ Riot

Botto&Bruno al Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci propongono il progetto site specific Kids’ Riot (In the House of Lost Sound), composto da un video inedito e da un’installazione.

Kids' Riot

Botto&Bruno hanno incentrato da oltre un decennio la propria ricerca artistica sull’immaginario dello spazio urbano. I loro ambienti in scala reale catapultano lo spettatore direttamente sulla scena risucchiandolo dentro alla visione d’intere porzioni di città in disfacimento.

Dei due artisti il Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci propone fino al 27 aprile 2008 il progetto site specific Kids’ Riot (In the House of Lost Sound), composto da un video inedito e da un’installazione ideata appositamente per lo spazio Lounge.

Kids’ Riot (2006) presenta una battaglia a colpi di scatole di cartone improvvisata da bambini di strada, attori inconsapevoli che si affrontano e si scontrano senza mai infierire l’un l’altro, anzi col più grande che aiuta il più piccolo in caso di bisogno. Il tutto è ripreso da lontano e proposto in bianco e nero con un montaggio rallentato, accompagnato da un crescendo musicale hardcore che si conclude in un urlo liberatorio e un calcio metaforico al mondo dei consumi e dei rifiuti prodotto dagli adulti.

In the House of Lost Sound (2007) è una costruzione paradossale composta da frammenti di edifici preesistenti, fotografati e riprodotti in scala reale sulla superficie di un parallelepipedo (ancora una scatola) che s’inserisce in diagonale occupando parte dello spazio interno e di quello esterno al piano terra del museo. Dentro e fuori, che in quest’area sono già messi in comunicazione tramite una parete vetrata, si annullano per effetto di questa presenza ingombrante. Quindi si raddoppiano, come in un congegno di scatole cinesi, nel vano praticabile all’interno della costruzione, dove si dischiude un mondo immaginario di disegni e collage attaccati alle pareti.

Attraverso queste ridefinizioni dell’attualità, lasciate sul terreno o sedimentate sui muri come tracce del loro passaggio, i due artisti interpretano l’archetipo di un’umanità silenziosa, vigile e ribelle.

Il loro è un atteggiamento da flaneurs che vagano nella città senza una destinazione prefissata, scansando i luoghi abituali frequentati dalla massa alla scoperta di tesori sconosciuti e posti nascosti da abitare. Figure a metà fra i Situazionisti e i writers metropolitani, costruiscono le proprie utopie immaginando spazi di periferia collegati a possibili significati culturali e sociali, piuttosto che a scopi e utilizzi funzionali, richiamando e inserendo nelle loro opere l’immagine positiva dell’infanzia: per “recuperare / nella vita di tutti i giorni / quell’approccio libero e naif proprio dei bambini / l’unica via d’uscita rimasta” è un “viaggio nella città / alla ricerca dei suoni / perduti del passato”.

Per l’occasione il Centro Pecci ha pubblicato un catalogo bilingue italiano/inglese che contiene oltre cento riproduzioni di opere inedite prodotte da Botto&Bruno dal 2002 ad oggi, con a testi del curatore Stefano Pezzato, del sociologo Massimo Ilardi e del giornalista e musicista Silvio Bernelli.

Botto & Bruno
Kids’ Riot (In the House of Lost Sound)
Progetto a cura di Stefano Pezzato
Lounge/Project Room
Centro per l’arte contemporanea Luigi Pecci, Prato
dal 27 ottobre 2007 al 27 aprile 2008
tutti i giorni ore 10-19, ingresso libero
Viale della Repubblica 277 Prato
Informazioni: +39 0574 5317