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Donne e motori, altro che dolori!

Sin dagli Anni Sessanta, le grosse auto sono sinonimo di potenza, benessere e bellezza. Ma oggi è ancora così?

Corteggiamento con auto
Courtesy of ©Istockphoto
Immaginate la scena: una macchina rallenta, un uomo dal finestrino guarda la ragazza di turno, magari abbassando i suoi occhiali da sole, per lanciare il suo sguardo magnetico alla fanciulla di turno. Una scena vista e rivista in qualsiasi situazione, reale e cinematografica, tanto da essere diventato sinonimo di riflessione e di interesse. Ma una donna riesce davvero a farsi sedurre da un uomo in questa maniera? Domanda semplice, ma dalla risposta davvero controversa. Comprendere come la seduzione tramite l’automobile sia nata, a partire dal suo boom durante gli anni Sessanta, non  è facile. Però, effettivamente, tutto nasce allora, quando la vettura era appannaggio di una classe agiata ed esigua. In quel momento nasce l’associazione della quattroruote a potere, forza, sicurezza, ricchezza, affermazione sociale, a seconda della cilindrata e del costo dell’automobile. 
 
“Le persone che più percepiscono il senso della propria debolezza – afferma il Prof. Dr. Paolo G. Zucconi, Specialista in Psicoterapia comportamentale e psicoterapia cognitiva tentano di compensare la propria insufficienza con un comportamento orientato alla conquista del prestigio sociale. Il bisogno di prestigio, che si fonde spesso con i motivi di possesso e di potere, fa sì che le persone partecipino flessibilmente a qualsiasi gerarchia sociale e soprattutto ambiscano ad appartenere a gruppi socialmente più elevati, scelti in base al prestigio. Sono questi i cosiddetti “gruppi di riferimento”, gruppin in cui la persona aspira in futuro ad appartenervi e che, nel frattempo, influenzalno il suo modo di pensare e i suoi atteggiamenti, anche attraverso i simboli di status che vi associano”.
 
Per la maggior parte degli italiani, funziona davvero così, altro che luogo comune. Secondo il Centro Studi e Documentazione Direct Line, sembrerebbe proprio che per buona parte dei maschi italici l’automobile resti un mezzo indispensabile per il rimorchio. Il 54% degli intervistati dichiara di aver usato una bella automobile come arma di seduzione almeno una volta, il 18% di avere un’auto di lusso sempre pronta da utilizzare come primo appuntamento, il 6 ha addirittura noleggiato limousine pur di rimorchiare. Cifre che, sinceramente, fanno un po’ paura. Le maggiori follie d’amore sono state compiute dal campione di giovani automobilisti situato tra i 18 e i 25 anni, come percorrere svariati chilometri per fare una sorpresa all’amata, oppure guidare sotto la pioggia per ore con una cabrio aperta.
 
Ma, indipendentemente dalla cilindrata e dalla bellezza della vettura, l’automobile permette una lunga serie di comportamenti che aiutano a conquistare una donna. Sono soprattutto tre le cose che fanno impazzire il sesso femminile, secondo Direct Line. E si comincia proprio dall’apertura dello sportello, che è il gesto galante messo in pratica dalla maggior parte degli italiani, quasi 1 su 5: a livello geografico, spiccano i Milanesi (12%). Al secondo posto la playlist che si ascolta a bordo: a pensare che la giusta colonna sonora possa contribuire a creare atmosfera è il 13% degli under 25. In particolare, i Romani (15%), i Fiorentini (7%) e i Bresciani (7%). Al terzo posto delle attenzioni più gradite c’è la pulizia della macchina: la carta vincente per il 16% degli uomini. In particolare, per il 19% dei 35-44enni, per i Veronesi (39%) e i Cagliaritani (23%). Io, personalmente, sarei davvero curioso di conoscere quello che ne pensa la donna. Chi lo propone questo sondaggio? Lo sfatiamo questo mito?

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