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Wine Trekking: escursioni tra i filari

A metà strada fra attività sportiva e momento di relax, il Wine Trekking sta conquistando un numero sempre maggiore di appassionati

Vigneti
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C’è chi passeggia, chi scala, chi corre; c’è chi la considera prevalentemente un’attività sportiva, chi invece un’esperienza piacevole e rilassante. In qualunque modo lo si interpreti, il Wine Trekking, ovvero il trekking tra i vigneti, sta conquistando un numero sempre maggiore di appassionati non solo negli Stati Uniti e in Europa, ma anche in Italia. Partecipare ad un Wine Trekking significa innanzi tutto trovarsi avvolti da meravigliosi scenari dove le colline si rincorrono ai vigneti: panorami che si scoprono grazie ad antichi sentieri che si inerpicano tra vigne, ulivi, prati e boschi. E poi, ovviamente, c’è la sosta con degustazione per assaporare il vino del luogo accompagnato dai prodotti tipici, la giusta occasione per scoprire le realtà locali e le caratteristiche di un dato territorio.

Se alle porte di San Francisco si apre la California Wine Country, dove trekking guidati completano i pacchetti vacanza per portare i visitatori alla scoperta delle realtà vitivinciole americane secondo lo stile europeo che prevede le soste in vari villaggi, in Italia a fare da padrone sono le zone di Langhe e Roero e Franciacorta, destinazioni ideali soprattutto in vista dei bei weekend di primavera. In provincia di Brescia ad organizzare il Wine Trekking è Al Rocol di Ome, un’ azienda vinicola di 34 ettari che propone diversi percorsi, sia con peculiarità più paesaggistiche o più interessanti dal punto di vista atletico-sportivo. Ad attendere i trekkers per la sosta relax  è prevista la degustazione guidata di Franciacorta, di tipologia diversa da sosta a sosta.

La prima tappa è il vecchio roccolo di caccia, oggi dismesso, da cui deriva il nome dell’azienda, straordinaria architettura vegetale, con querce secolari i cui rami si intrecciano gli uni negli altri: qui avviene la prima degustazione, all’ombra rifrescante degli alberi, con il Satèn Martignac, il più morbido dei Franciacorta. Seconda tappa, il vigneto Ca’ del Luf, ovvero casa del lupo, per assaggiare il Franciacorta Brut che viene prodotto con le sue uve di Chardonnay. Dopo aver attraversato il vigneto Vecchio da cui proviene, l’ultima degustazione è riservata al Rosè Le Rive, a cui il Pinot Nero conferisce un corpo e un vigore particolari, e viene fatta in cantina. Il percorso si conclude, dopo 3 o 4 ore, con una visita guidata in cantina che fa scoprire i segreti della meticolosa e lenta lavorazione del Franciacorta.